Se nessuno parla è difficile dare risposte. E la Cosernuoto questo deve saperlo bene. Dunque, alle dimissioni dell’allenatore Daniele Lisi e del preparatore atletico Mauro Ronconi, quali sono le intenzioni della società Cosernuoto? In primis c’è la questione del titolo, che ad oggi appartiene appunto alla Cosernuoto, che volendo può tranquillamente iscriversi - entro i termini da regolamento Fin - al nuovo campionato di serie A2. Ma ecco che qui sorgono altre domande: con quali giocatrici? E con quale squadra e staff tecnico? Ad oggi il numero uno della società, Antonio Parisi, che nel luglio del 2019 addirittura dichiarò di “voler porre fine alla waterpolo femminile”, salvo poi ripensarci aprendo un nuovo ciclo - oggi chiuso come se niente fosse - con a capo Lisi come allenatore e direttore tecnico e Cesare Barbetta direttore sportivo, non parla, nessuna dichiarazione in merito. Poi c’è la questione dei cartellini: la società lascerà libere le giocatrici? Qualche addetto ai lavori dice non prima del 29 luglio. Staremo a vedere.
Ieri, nel frattempo, c’è stata la conferenza stampa, in cui Lisi e Ronconi hanno ribadito i motivi delle dimissioni irrevocabili. Numerosi sono stati i temi - alcuni anche scottanti - che riporteremo e affronteremo nei prossimi giorni. Ad oggi l’unica cosa assurda è che nessuno della Coser parla. E il motivo non si è ben capito. Come non si è capito ancora oggi uno dei tanti comportamenti sbagliati della società durante la stagione sportiva. Uno su tutti: all’improvviso la Coser manda una lettera, a campionato in corso, tra febbraio e marzo, avvisando la Nautilus (che gestiva l’aspetto economico, tecnico e organizzativo), che gli spazi acqua non c’erano più, ovvero dai quattro, cinque allenamenti a settimana ne dovevano essere svolti inaspettatamente due o tre. Ma questo è solo uno dei comportamenti che hanno portato alle dimissioni dei dirigenti della Nautilus. Gli altri saranno svelati nei prossimi giorni, in attesa di risposte da parte dei dirigenti della Cosernuoto.
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