CIVITAVECCHIA - L'ennesima delibera fatta di corsa e carica di carenze. Così il Comitato interprofessionale di Civitavecchia - costituito nel 2016 nell'interesse territoriale in materia Urbanistica e Pianificazione e composto da professionisti, ingegneri, architetti, geometri, avvocati, commercialisti e l'associazione datoriale Cna - critica aspramente il documento sulla rigenerazione urbana, votato nei giorni scorsi in consiglio comunale, senza alcuna condivisione con i tecnici locali.

"Eppure la Rigenerazione Urbana nel Lazio e in Italia - spiegano in una lettera aperta - è stata ovunque costruita sulla spinta dei comuni coinvolgendo tutti gli attori del territorio, insomma un lavoro collegiale dove tutti hanno un peso consultivo e l’amministrazione un peso decisionale. Con questa lettera contestiamo apertamente l’operato in merito a questo metodo usato, in quanto questa amministrazione è venuta meno agli impegni elettorali presi, operando in maniera poco trasparente e assolutamente non democratica. Come professionisti locali ci troveremo a dover gestire l’ennesima delibera fatta di corsa, carica di carenze. Basti solo vedere la presentazione degli articoli copiati qua e là e riordinati in un documento unico con font diversi in forma e dimensione. Non accettiamo che la trasformazione del territorio serva a far cassa per la manutenzione del verde pubblico, come asserito dall’assessore Vitali in aula, in quanto gli oneri concessori ed urbanistici servono alle opere di urbanizzazione non alla manutenzione. Ribadiamo il nostro completo dissenso all’azione di questa amministrazione e in particolare al Sindaco e all’Assessore all’Urbanistica".

Ed il comitato parla di un vero e proprio strappo tra la realtà di professionisti e il Pincio; d'altronde l'obiettivo per il quale è nato, lo ricordano, è perché nelle importanti questioni di interesse territoriale, non si lasci alla sola discrezione delle amministrazioni e dei tecnici comunali, ma ci sia un ampio confronto condiviso, nell’interesse della comunità.

"La collaborazione fra il comitato e le istituzioni non è affatto semplice - hanno ribadito - il personale comunale che per abitudine, ha sempre lavorato in autonomia mal tollera influenze esterne, a discapito del principio di trasparenza dell’azione amministrativa previsto dalla legge anticorruzione e all’approccio multidisciplinare che richiedono molte delibere. L’amministrazione attuale si è insediata promettendo di coinvolgere in modo strutturale le associazioni di categoria e il comitato, come organo consultivo nelle azioni da intraprendere. Lo stesso sindaco Ernesto Tedesco, affermava: "I professionisti civitavecchiesi rappresentano una risorsa per tutti noi, per costruire da un punto di vista operativo la progettualità del piano di rilancio del territorio, occorre rimettere in moto la macchina Civitavecchia, scuotendola da una fase di immobilismo: il tavolo permanente che sarà istituito nei primi 100 giorni di governo si occuperà proprio di questo e ringrazio le professionalità che si sono messe a disposizione". Se inizialmente con l’assessore Leonardo Roscioni è iniziato, tra le mille difficoltà della pandemia, un percorso di collaborazione - hanno concluso - oggi con il nuovo assessore Vitali è venuta meno ogni forma di dialogo, il che comporta ritardi nelle delibere, documenti scritti con la fretta di rispettare scadenze".

Il Comitato attende quindi di conoscere nel dettaglio i contenuti degli atti deliberati, "consapevoli che ancora una volta - hanno sottolineato - la città sta perdendo l’occasione di cambiare pagina".