DARIA GEGGI

CIVITAVECCHIA - Riforme, investimenti e pianificazione: sono questi i tre pilastri al centro della trasformazione che vede i porti in prima linea per rispondere alle sfide per uno sviluppo che gravita attorno al Mediterraneo, sempre più al centro di questo percorso. Lo ha evidenziato il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini durante il Forum “Medports” che si è chiuso ieri a Civitavecchia.

La parola d’ordine della due giorni è stata “digitalizzazione”, elemento fondamentale per costruire una regione, quella mediterranea, resiliente e progressista che possa raggiungere obiettivi di transizione verde, migliorare la sicurezza nelle operazioni portuali e fornire una maggiore efficienza logistica nel settore marittimo.

«Da qui ad un anno - ha spiegato il Ministro - faremo un salto nella digitalizzazione dei porti. Stiamo facendo un investimento sulla creazione di una piattaforma logistica nazionale dopo tanti anni di freno su questo settore. In più, insieme alla agenzia delle dogane, stiamo lavorando sulla creazione di uno sportello unico per la documentazione che consentirà agli armatori, ai comandanti, alle autorità portuali di scambiarsi informazioni, evitando di dover mandare la stessa documentazione più di una volta».

Giovannini si è poi soffermato più volte su «Civitavecchia ed il suo ruolo, non solo a livello locale». Per la prima volta in città, ha sottolineato l’ottimo lavoro svolto in questi mesi, con l’Adsp che è riuscita a risanare un bilancio critico, e soprattutto con Civitavecchia che è riuscita a conquistare lo status di porto Core, diventando strategica nella rete Ten-T. «Parliamo di uno scalo che è uno snodo importante - ha spiegato - per questo abbiamo voluto ed ottenuto il riconoscimento di porto core. Civitavecchia è il porto di Roma, lo è per il settore crocieristico, ma anche per le merci».

E Civitavecchia, come ribadito più volte, sta rispondendo in modo importante alle trasformazioni in atto, anche in tema di transizione ecologica. Il ministro Giovannini ha infatti parlato di grandi investimenti, da qui ai prossimi anni. «Investimenti - ha però chiarito - che vanno necessariamente accompagnati da progettazioni adeguate e da riforme. Rispetto a quest’ultimo aspetto il Governo si sta muovendo. La portualità sta vivendo importanti cambiamenti, anche attraverso la definizione di un nuovo bilanciamento di poteri tra Autorità di sistema portuale, Comuni e Regioni sui piani regolatori: abbiamo chiarito le responsabilità, affidando un ruolo più forte alle Authority». Evidenziata poi l’attenzione del Governo sulla connessione tra i porti e le città che li ospitano, per superare quelle divisioni fisiche che hanno spesso rappresentato un ostacolo. «E un’interconnessione migliore tra città e porto - ha sottolineato Giovannini - si sta realizzando proprio a Civitavecchia». Una cosa è certa. «Per Civitavecchia - ha aggiunto - sono previsti investimenti che trasformeranno il porto, sia dal punto di vista logistico, che di sviluppo sostenibile, sia per gli aspetti legati alle connessioni ferroviarie, che per i collegamenti con i retroporti. Abbiamo poi voluto che i porti fossero della comunità energetiche - ha concluso il Ministro - questo consentirà di produrre energia rinnovabile utile in primis allo scalo, ma in grado di essere condivisa anche con i territori. Un esempio sono i progetti di cold ironing, di elettrificazione delle banchine, che consentirà alle navi ferme in porto di spegnere i motori e di ridurre l’inquinamento».

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