TARQUINIA - "Per fare fronte a nuove emergenze, servirà un nuovo Recovery plan europeo". Francesco Battistoni, sottosegretario di Stato al Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha illustrato la strada da intraprendere per far fronte al grave problema della siccità che affligge il mondo dell’agricoltura e non solo. Lo ha fatto durante l'Assemblea Nazionale Anbi 2022.

«Si parla tanto di un Ministero del Mare - ha detto Battistoni - Io in prospettiva penserei a un Ministero dell'acqua. Perché non possiamo dissociare tematiche che riguardano il nostro territorio e che sono importanti sia per la potabilità sia per il settore irriguo". "Ora c'è bisogno di un cambio di approccio - ha aggiunto Battistoni - dobbiamo passare dall’emergenza alla programmazione. Abbiamo avuto una prima fase di stanziamenti che dovevano servire alla ripresa economica post-pandemia e abbiamo avuto una piccola quota di risorse dovuta al conflitto russo-ucraino, ma non possiamo prescindere dall'emergenza che deriva dall'emergenza idrica, che porta con sé tutta una serie di problematiche. Servirà un altro Recovery Plan per andare incontro alle esigenze dei territori e dell'irrigazione. Il governo ha dato una prima risposta all'emergenza siccità, stanziando circa 36 milioni e riconoscendo lo stato di emergenza per cinque Regioni".

Intanto i territori cercano di organizzarsi come possono, come sta facendo il Comune di Tarquinia che nei giorni scorsi ha incontrato gli agricoltori (i presidenti delle principali associazioni agricole) per pianificare con il Consorzio di bonifica litorale nord e l’Università Agraria il prossimo futuro. Il perdurare della siccità impedisce, al momento, la tempera dei terreni agricoli e limita le seconde colture. Alla riunione, voluta dal presidente del Cbln, Niccolò Sacchetti e dal consigliere e presidente della Centrale Ortofrutticola, Alessandro Serafini, ha preso parte anche il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi con alcuni assessori della propria giunta.

“L’emergenza siccità che ha spinto la Regione Lazio a dichiarare lo stato di calamità, impone scelte responsabili che tutelino la poca acqua a disposizione – ha dichiarato Sacchetti – Sino ad ora siamo riusciti a non razionare l’acqua – ha aggiunto - ma sappiamo bene che la risorsa non è illimitata. Abbiamo tutto l’interesse a distribuire l’acqua ma con responsabilità, almeno sino alla metà del mese in corso, dobbiamo limitare le seconde colture e le pratiche della tempera, propedeutiche alla lavorazione dei campi. Si tratta di scelte difficili ma necessarie”.

“La rete idrica ha bisogno di bacini di accumulo, in risposta ai cambiamenti climatici che continueranno a modificare il nostro territorio e le nostre abitudini. - ha sottolineato il sindaco Giulivi - Il Piano laghetti/ invasi rappresenta una scelta intelligente che seguiamo con interesse”. Tanti gli imprenditori presenti che hanno condiviso le scelte del Consorzio dandosi appuntamento per prima della fine di luglio per pianificare le attività ed esprimendo gradimento per le fasi di verifica e controllo che la sede di Tarquinia sta facendo ormai da diversi mesi nei bacini idrici di competenza e che saranno utili per comprendere fabbisogni e necessità.

«La strada della concertazione – ha aggiunto il direttore del Cbln, Andrea Renna -, è quello che con i nostri amministratori ed i nostri tecnici abbiamo scelto. Bisogna passare dalla cultura dell’emergenza a quella della prevenzione anche in termini di pianificazione colturale e questo è quello che continueremo a fare».