LADISPOLI - Pomeriggio di grande festa nei giorni scorsi allo stabilimento Papeete club di Ladispoli per gli studenti della Melone e della Don Milani che all'esame di terza media hanno ottenuto 10 e 10 e lode. Presenti alla festa anche il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando e il neo eletto sindaco di Cerveteri, Elena Gubetti oltre che i due presidenti dei consigli di istituto, Laura Morresi e Luca Massenti. «Il vero spettacolo - ha spiegato il dirigente scolastico Riccardo Agresti - sono stati i volti allegrei, bellissimi, solari di ragazze e ragazzi che hanno ritirato l'encomio e i piccoli doni loro offerti da varie aziende che hanno voluto ringraziare il loro impegno negli studi e hanno ringraziato i docenti e i genitori per averli aiutati a raggiungere questo primo importante traguardo. Fra le varie manifestazioni di ringraziamento, non sono mancati momenti legati all’attualità con l’appello alla libertà di scelta delle donne o l’augurio di avere presto, in Italia, un Presidente della Repubblica donna a dimostrazione che questo ragazzi non hanno la testa fra le nuvole o chiusa fra due pagine di libri ammuffiti, ma studiano, conoscono, capiscono e vivono la vita osservando la realtà e leggendo i giornali». Inoltre, «alle aziende sensibili alla crescita culturale dei giovani, quest’anno si sono aggiunti alcuni teatri stabili di Roma che hanno messo a disposizione dei biglietti d’ingresso per alcuni spettacoli serali allo scopo di stimolare, nelle menti più reattive, l’amore per il teatro. I ragazzi - ha proseguito ancora il dirigente scolastico Riccardo Agresi - potranno avere un vero contatto con il mondo dello spettacolo della trasformazione dell’attore nel personaggio. Scopo della scuola, non dimentichiamolo, soprattutto quella del primo ciclo, è mostrare ai ragazzi tutte le forme della conoscenza, stimolando in loro l’amore per la cultura. Questo anche l’obiettivo della “Orchestra Melone” che si è esibita con un dolcissimo brano sotto la direzione del Maestro Sergio Cozzi e come docente di violino il Maestro Patricia Vargas».

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