DON IVAN LETO*

Leggiamo in questa domenica il testo di Luca 9,51-62 ossia le prime righe della sezione centrale del suo Vangelo conosciuta come “il cammino verso Gerusalemme”.

Nel nostro testo possiamo distinguere due temi: l’atteggiamento da usare con quelli che non accettano Gesù e la disposizione di quelli che lo seguono. I samaritani erano vicini odiati. Considerati peggio degli stranieri, erano nemici per razza e religione.

Tuttavia, Gesù osa chiedere loro ospitalità. Il loro rifiuto accende l’ira di Giacomo e Giovanni, “i figli del tuono”, che, vorrebbero rispondere imitando lo stile profetico di Elia (2Re 1,9-12). Fermo nella sua decisione, Gesù non distrugge il nemico, ma nemmeno cede davanti a lui: semplicemente prosegue il cammino. Nel vangelo Gesù appare sempre in cammino. Per stare con lui bisogna seguirlo, stare al suo passo, al suo ritmo, seguire le sue orme.

In altre parole, bisogna adottare il suo stile di vita. Dettate dallo stesso Gesù in un linguaggio proverbiale, le condizioni per seguirlo sono le seguenti: essere distaccati dalle cose e dal sostegno umano, non rimandare la decisione di evangelizzare adducendo buone scuse, e, infine, non cedere davanti alla nostalgia del passato ma lavorare indefessamente nella missione. L’espressione “mettere mano all’aratro” allude alla vocazione di Eliseo (prima lettura), ma Gesù si mostra più esigente dell’antico profeta. Risposta senza ripensamenti.

Don Ivan Leto,


parroco di San Gordiano


Diocesi Civitavecchia - Tarquinia