LADISPOLI – L’avanzata dei civici era ipotizzabile, ma non con questi numeri. Un risultato importante per tre delle quattro forze che hanno portato Alessandro Grando alla riconferma della guida del Comune. L’analisi del post voto non offre spazio ad interpretazioni anche perché questo esito è stato sancito dall’ingresso in aula di ben 10 consiglieri su 15 in maggioranza. Insomma, due terzi saranno occupati da esponenti politici che non appartengono ai partiti tradizionali. Tra loro esempio Pierpaolo Perretta, uscito da Fratelli d’Italia a marzo del 2021. L’ex vicesindaco ha ottenuto 327 preferenze con la lista “Noi di Ladispoli”. «È cominciata così, nel 2017 – scrive lo stesso Perretta - con un abbraccio sincero e senza paura e con una campagna elettorale difficilissima davanti. Cinque anni dopo, siamo ancora qui: tu con 9631 voti ed io con 327, e con il sole in faccia. Il lavoro paga, sempre. Grazie ai tanti cittadini che hanno voluto onorarmi del loro voto e concedermi la loro fiducia, ai quali assicuro di fare fino in fondo il mio dovere». Per Perretta, ma al momento è solo un’ipotesi, si profilerebbe un ruolo come la Presidenza del Consiglio comunale. Il suo nome è tra i papabili.

C’è un ritorno nella politica, quello di Stefano Fierli ex consigliere e delegato nell’amministrazione di centrosinistra guidata da Crescenzo Paliotta tra il 2012 e il 2017. Con la lista “Grando Sindaco” è stato il secondo più votato lo scorso 12 giugno con 366 voti, dietro solo a Manuela Risso di Noi di Ladispoli la prima con 392. «Una vittoria meritata del sindaco Grando – è il commento di Fierli - che è stato gratificato dagli elettori per il buon operato in questi cinque anno. Un lavoro di squadra e di gruppo ha permesso in primis di rendere la nostra lista la più votata e ha permesso al sottoscritto di arrivare primo degli eletti e secondo candidato più votato. Ringrazio tutti coloro del gruppo, candidati e coordinatori e in particolare modo tutti quei cittadini che si sono riconosciuti in questa lista e che hanno permesso questo traguardo». Degli altri otto civici entrati in Consiglio, quattro sono volti nuovi della politica. Due si trovano in Noi di Ladispoli: Riccardo Rosolino e Pasquale Monaco. Due in Grando Sindaco: Ferdinando Cervo e Sabrina Fioravanti. L’altra metà invece sono vecchie conoscenze: l’ex assessore Lorena Panzini (Grando Sindaco), gli ex consiglieri comunali Daniela Marongiu e Filippo Moretti (Cuori Ladispolani) e l’ex consigliere Manuela Risso (Noi di Ladispoli). Poi ci sono gli esclusi di lusso che attendono e che potrebbero approdare in aula per il gioco degli assessorati. Chi potrebbe essere pescato in lista ad esempio è Gabriele Fargnoli (Grando Sindaco) con 245 preferenze. Se uno dei quattro di fronte a Fargnoli dovesse essere nominato assessore, Fargnoli di conseguenza scatterebbe come consigliere. Ma si parla anche di un posto in Giunta per lo stesso Fargnoli. Si vedrà. Per il resto è sempre in pole Luca Quintavalle (Lega), terzo dietro a Emiliano De Simone e Carmelo Augello. Il partito di Salvini pret
enderebbe almeno un assessorato. Nel toto-nomi anche quello di Marco Pierini, ex Pd e avversario di Grando al ballottaggio di 5 anni fa.

Arretrano anche i partiti nell’opposizione. Il Movimento Cinque Stelle è uscito dai radar e il Partito Democratico ha ottenuto un solo seggio con poco più del 4%, un risultato disastroso e che naturalmente impone serie riflessioni sul futuro.

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