GIAMPIERO ROMITI

È sabato. E le notizie sono lì, in fila, che attendono di entrare nelle tre categorie che annoverano le buone/ottime (nella prima), le pessime (nella seconda) e le preoccupanti (nella terza). Da lunedì ad oggi si sono susseguite giornate movimentate e ricche di news che hanno destato interesse.

Meritevole di essere collocata sul più alto gradino del podio concernente la categoria numero uno, senza dubbio alcuno quella dell’arrivo di dodicimila alberi che arricchiranno la forestazione urbana. Un graditissimo e straordinario cadeau concesso dalla Città Metropolitana, che ha considerato Civitavecchia meritevole di ricevere le suindicate piante, utili per la valorizzazione del verde cittadino (di cui se ne sente un gran bisogno e pertanto la piantumazione che verrà rappresenta una splendida occasione da salutare con entusiasmo). “Sorgeranno due boschi da mille alberi per ettaro per un totale di sei nella valle del fosso di Scarpatosta – annuncia l’assessore all’ambiente Magliani – ed altrettanti sulla ex discarica di Fosso del Prete. Creeremo così due cinture – aggiunge – che potranno mitigare gli effetti dell’anidride carbonica. Su entrambi i siti verrà posto il vincolo a bosco per 60 anni . Si tratta di una iniziativa storica che non potrà non migliorare la qualità dell’aria” .

Felice pure il consigliere metropolitano Antonio Giammusso che ha apprezzato “il ruolo dell’ex Provincia che ha preso in esame le criticità del nostro territorio i cui problemi ambientali meritano di essere affrontati in maniera concreta perché trovino una felice soluzione per l’intera comunità”. Che siano dunque i benvenuti i 12mila alberi e che rappresentino l’inizio di un nuovo e salubre percorso ambientale che Civitavecchia attende dalla notte dei tempi.

A stretto contatto con la notizia appena annunciata, quella riguardante il PalaGalli, che verrà sottoposto ai necessari interventi di ristrutturazione per ritrovare l’antico splendore perduto. Saranno non poche le “operazioni” indispensabili per l’efficientamento dell’impianto e si ha ragione di pensare, stando a quanto affermato dal responsabile dei LL.PP. Roberto D’Ottavio, che a fine estate del prossimo anno i lavori, effettuati di concerto con la Fin, verranno ultimati. Dell’importantissima struttura, che ha rischiato di finire irrimediabilmente in rovina per non aver ricevuto in tantissimi anni l’indispensabile manutenzione per risultare sempre al massimo dell’efficienza, torneremo a parlare più diffusamente (e dettagliatamente) nei prossimi giorni: per il momento è fondamentale che si rifaccia il trucco alla non proprio modica cifra di un milione di euro.

Siamo alla seconda categoria e per l’ennesima volta a tenere banco è il degrado in cui versano le periferie. E soprattutto il popoloso quartiere di San Liborio pare proprio che sia condannato all’incuria permanente. A versare in condizioni scandalose è via Falda e il coro della disperazione degli abitanti della zona si alza forte e chiaro con la speranza che venga sentito da chi di dovere. “Ci troviamo nell’identica situazione dell’anno scorso – urlano – ovvero con una vasta area diventata l’habitat naturale di insetti di ogni tipo e topi e ricoperta interamente da erba altissima e secca. Non bastasse questo – proseguono – vengono lì gettati dagli immancabili incivili i più svariati rifiuti e, per non far mancare nulla, financo una vecchia bicicletta. Tra l’altro – concludono – in mezzo all’erba incolta si trovano i contatori del gas del palazzo e con la temperatura elevata di questi giorni è maggiore il rischio di incendi”.

Di rilievo pure la notizia riguardante il mercato ittico presentatosi, sorprendentemente, in uno stato pietoso per via delle pulizie non eseguite in maniera perfetta dagli addetti sull’ampio pavimento. Domanda: a chi spetta il controllo che l’indispensabile ripulitura di un ambiente così importante come quello che ospita i banchi del pesce avvenga in maniera impeccabile ?

Terza notizia da incastonare in questa categoria, le scritte nere che hanno deturpato una parte del muro del Forte Michelangelo. Che, dato il suo incalcolabile valore storico, per assurdo avrebbe meritato di essere impreziosito da una impareggiabile performance del mitico esponente del graffitismo Jean Michel Basquiat e non mortificato dal pessimo e inguardabile imbrattamento di vandali travestiti da writers. I quali, se saranno stati “immortalati” dalle telecamere di video sorveglianza, risponderanno penalmente dell’illecito commesso.

Tra le notizie preoccupanti spicca questa settimana il “caso” degli inquilini che addirittura da tre anni sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni del palazzo Ater di via XVI Settembre. Una situazione ultraparadossale che si trascina senza che i massimi esponenti dell’Azienda siano tuttora riusciti a trovare una soluzione al grave problema. E i consiglieri comunali pentastellati lanciano un appello alla maggioranza centrodestrorsa “affinchè si faccia portatrice delle istanze degli “sfrattati” nei confronti dell’Ater ,. che ormai da troppo tempo li porta a spasso con vane promesse ed appuntamenti disattesi”. Semplice riflessione: quanto devono durare le traversie dei poveri cristi penosamente senza fissa dimora ?