CIVITAVECCHIA - "Le risposte ai giganteschi temi della neutralità climatica e della lotta all'inquinamento non possono e non devono più essere sganciati dalle questioni sociali e occupazionali. Proprio per questo, così come da tempo sta chiedendo il nostro territorio, la transizione ecologica per la quale ci stiamo battendo è quella che rispetta ecosistemi e clima e non lascia mai indietro chi lavora". È il messaggio lanciato dall'Usb a margine della presentazione, da parte della Regione Lazio, del  "Piano di Transizione Ecologica di Civitavecchia".

"Se la pianificazione regionale andrà in questo senso, l'Usb farà come sempre la sua parte mettendosi convintamente a disposizione di questo percorso collettivo di radicale e necessario cambiamento - hanno spiegato dal sindacato - durante la lettura di questo corposo documento, abbiamo avuto modo di apprezzare la sua visione d'insieme, la capacità di approfondire certi aspetti della transizione e l'individuazione di alcuni fondamentali asset per lo sviluppo del nostro territorio: portualità, questione energetica, sviluppo turistico e innovazione sono infatti, anche secondo noi, i punti centrali di un cambiamento tanto auspicabile quanto necessario. Rispetto a questi punti di forza, e con particolare attenzione al tema della transizione energetica, abbiamo chiesto, come forza sindacale, che vengano però messe da subito nero su bianco e anche in questa prima fase di pianificazione, le garanzie di continuità occupazionale per tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che oggi operano nel contesto della centrale Tvn e che, dal 2025 - data in cui è prevista la dismissione degli impianti a carbone - si troveranno di fronte scenari industriali completamente diversi.
Abbiamo dunque chiesto maggiore attenzione per le maestranze del molo carbonifero, delle ditte della manutenzione e della pulizia industriale. Per ottenere determinate garanzie a tutela di chi lavora servono investimenti e concretezza, la stessa concretezza che il nostro territorio ha saputo esprimere da tempo proponendo progetti all'avanguardia come Zephiro o come l'eolico offshore galleggiante che lo stesso piano regionale ha già indicato come parte importante per il rilancio di questo territorio. A tal proposito - hanno aggiunto dall'Usb - crediamo sia utile realizzare da subito un accordo di programma che, anche attraverso l'azione di agenzie come Invitalia, possa intercettare rapidamente e gestire in modo virtuoso i fondi necessari alla trasformazione ecologica e al rilancio occupazionale del nostro comprensorio. Crediamo inoltre che sarebbe utile recuperare il terzo punto dell'accordo quadro del 2008 attraverso il quale, anche la regione Lazio, puntava alla realizzazione in città di un centro di ricerca d'eccellenza legato alle energie rinnovabili e al risparmio energetico. Infine, crediamo, che per avviare rapidamente un processo di giusta transizione ecologica in grado di gestire al meglio le sfide per il futuro, serva coordinare da subito e con rigore, anche attraverso una specifica "legge Civitavecchia" - hanno concluso - tutti gli attori istituzionali, gli enti e gli investitori interessati da questo complesso ed ambizioso processo di trasformazione".