SANTA MARINELLA - Il presidente dell’assemblea dei sindaci per l’Osservatorio ambientale Pietro Tidei si rivolge ai sei sindaci del consorzio per fare il punto della situazione. «I programmi annunciati dall’Enel nell’ultima assemblea degli azionisti aprono ancora una volta la porta alle speranze per il “dopo carbone” - afferma Tidei - ma ora vogliamo sapere, chiaro-chiaro, se e come i nostri sei comuni si inseriscono in questa prospettiva.E’ ora che Enel venga qui a confermare i suoi programmi in “sede pubblica” sui grandi temi della decarbonizzazione, sulle fondamenta stesse della sostenibilità, ovvero la salute e la sicurezza del lavoro, sullo sviluppo delle nostre pmi (a cominciare da quelle fornitrici dell’Enel) e su come intenda concretamente aiutarle nel cammino verso un’economia circolare». «Tutto ci dice, compreso il bilancio Esg presentato a sostegno dei titoli Enel sui mercati finanziari - prosegue il presidente dell’assemblea - che oggi l’azienda è pronta ad affiancare le nostre comunità e il loro sviluppo economico. Ma la sparizione dei 300 milioni di investimenti (80 di ricadute dirette) promessi nel 2008 dalla prima Convenzione, avvenuta nel 2016, brucia ancora. Vogliamo sapere dall’Enel, con la massima trasparenza, se e come quel maxi regalo di 300 milioni di euro si è trasformato nei suoi programmi in termini sviluppo sostenibile del territorio e delle sue imprese. Le comunità del territorio e gli stessi sei sindaci all’ombra della centrale più inquinante d’Italia non devono essere costretti a leggere il futuro del loro ambiente tra le righe dei canali web, dei comunicati (che non ci sono) e dei bilanci ai soci Enel. Se chiediamo, pretendiamo, contatti continui e diretti, in una parola “trasparenza” è perché intravvediamo ancora zone d’ombra. I punti da chiarire sono tanti. Cosa vuole dire, ad esempio, graduale dal carbone dal 2025? Con quale velocità la centrale procederà sulla traiettoria, anche essa annunciata, del “Net zero” entro il 2040 ovvero zero emissioni, “senza ricorrere a tecnologie di rimozione del carbonio o al gas naturale”? Ancora, ci interessa molto sapere quale sarà in questi prossimi mesi, il ruolo della centrale nella riduzione della CO2 per ogni kilowattora prodotto, se e come l’attività della centrale contribuirà al raggiungimento degli obiettivi verdi fissati entro il 2030, sin da domani. Non solo lo vogliamo sapere, ma vogliamo anche essere messi in grado di monitorare questi processi perché siamo convinti che la lotta al riscaldamento globale parta anche da qui. Si è parlato agli azionisti della riduzione del 45% delle emissioni di CO2 dal 2017 ad oggi, riduzione che è previsto continui con ritmo deciso, ma è per questo che con i dati in nostro possesso stiamo verificando, da subito, se questa riduzione ci sia realmente stata anche sul nostro territorio e in che misura. Mentre dialoghiamo, infatti, vogliamo nello stesso tempo stringere le maglie dei controlli. A questo scopo, tanto per cominciare, i sei sindaci riceveranno ogni mattina sul loro telefonino il report dei principali inquinanti a cominciare dalle polveri sottili (PM 10 e PM 2,5), insieme alla previsione del giorno sull’arrivo delle polveri sahariane che si sommano a quelle della centrale, delle navi e del traffico urbano. L’Osservatorio ha lavorato completamente con le sue forze, a questo monitoraggio che verrà presto presentato all’Assemblea dei sindaci in un incontro dedicato».«C’è poi - aggiunge Tidei - qualche “buco” da ricucire nella rete di rilevamento, ad esempio Santa Marinella non misura le ricadute delle polveri sottili mentre Tarquinia è completamente cieca. C’è infine qualche “contradizione”, che proveremo a superare, anche con Arpa Lazio che non rende disponibili le previsioni giornaliere del PM10 del “Programma Copernicus”, un modello gestito direttamente dalla Commissione Europea. In conclusione, riteniamo che le Linee Guida 22/24 di Osservatorio ambientale, che abbiamo approvato nell’ultima assemblea dei sindaci, e le iniziative programmate traccino in maniera completa questo percorso. Esprimiamo qui, anche a nome vostro, la soddisfazione per il lavoro del Cda che le ha proposte, non solo per la creatività con la quale le ha elaborate, ma anche per l’energia con la quale sta imprimendo all’ Osservatorio un cambio di passo. Soprattutto, piace sottolinearlo anche in questa sede, perché le “nostre Linee Guida” tengono ben presente un’idea di progresso che mette al centro le persone, il loro diritto alla salute e ad un benessere economico sostenibile».