SANTA MARINELLA – Sulla questione strisce blu interviene anche il circolo cittadino di Fratelli D’Italia che reputa la vicenda tutta un incubo. “Questa vicenda delle strisce blu – dice la responsabile del circolo Ilaria Fantozzi - dopo tutte le altre sulle quali abbiamo avuto modo di intervenire, dimostra il livello di approssimazione che contraddistingue questa amministrazione. Troppo facile cambiare le regole ora, facendo finta di nulla e ammettendo che, a strade ormai tappezzate, ci si è accorti che ci sono troppe strisce blu in città e che le tariffe vanno riadeguate. C'è una delibera di giunta, la 59 dell’aprile scorso che dimostra il contrario, la giunta al gran completo sapeva tutto e lo ha chiaramente voluto. Questa è la verità, poiché se così non fosse significa che la giunta prende decisioni senza conoscere i provvedimenti che vota o gli effetti che ne derivano».


«Le modalità operative con cui è stata attuata la delibera - prosegue la Fantozzi - è solo la raffazzonatura di una prassi ormai consolidata. Ed il punto non è che in tutto il mondo ci sono le strisce blu ed è quindi logico che ci siano anche a Santa Marinella. Il punto è che le cose si fanno "cum grano salis", non si può far tappezzare una città di strisce blu senza aver predisposto un piano accurato che avesse tenuto conto delle norme di circolazione e delle situazioni del territorio cittadino. La chiave di lettura a questo punto è un'altra, hanno sottoposto la città ad uno stress test, se la città non reagiva, tutto sarebbe andato come se nulla fosse ed i cittadini di Santa Marinella sarebbero stati ulteriormente tartassati con quelle regole, per la gioia di questa maggioranza poco vicina alle esigenze dei cittadini e sempre pronta a dare le colpe agli altri”.


“In sostanza – conclude Fdi - come sempre, assistiamo a nuove menzogne ed è inutile scaricare sugli altri ciò che anche questa volta non ha funzionato, in quanto sappiamo tutti fin troppo bene che le cause di ciò che risulta sbagliato non vanno ricercate nei comportamenti dei subordinati ma in chi ricopre posizioni di maggior rilievo. Ma purtroppo chi fa della politica un mestiere queste buone norme di vita preferisce ignorarle”.


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