GIAMPIERO ROMITI

Non c’è bisogno di nessuna zingara per indovinare che, e soprattutto come, Pietro Tidei si fosse convintamente calato nell’apicale ruolo di presidente del Consorzio dell’Osservatorio Ambientale. Nessun dubbio: con ferrea determinazione e con l’improcrastinabile obiettivo di contribuire, concretamente (e non con le chiacchiere o i colpevoli silenzi che continuano, anch’essi, ad avvelenare di più l’aria), ad un miglioramento atmosferico essenziale per la salute pubblica e inoltre per la creazione di nuovi posti di lavoro. Segnali abbaglianti erano già arrivati nei giorni scorsi con la “denuncia” di un preoccupante aumento delle polveri sottili e con il severo monito che la comunicazione dello “stato di salute” del territorio dovesse essere cristallina al mille per cento.

Ora, a brevissima distanza (ed ecco che la dimostrazione del serissimo impegno di Pietro il Magnifico si “accomoda” nella prima fila riservata alla certezza ) , arriva un altro “lampo”. Sfolgorante. Ha inviato una lettera ai colleghi sindaci, che fanno parte dell’organismo, e messo in chiaro: “Vorrei iniziare a condividere l’elaborazione delle linee guida dell’OA in un momento in cui tutti i programmi e le previsioni, che formulavamo fino a qualche tempo fa per il benessere e salute delle nostre comunità, sembrano ormai essere venuti meno”. (Trc, 16 Maggio).Prime righe e subito brividi: chiaro che l’epistola non può non nascondere considerazioni scottanti e non è stata buttata giù in fretta o tanto per riempire uno spazietto di tempo vuoto. E difatti va avanti: “Un primo pensiero va alla centrale a carbone di TVN, la più inquinante d’Italia che copre 975 mila metri quadrati di territorio con una ciminiera grattacielo di oltre 200 mt e 1980 megawatt di potenza installata” . Ci siamo, quell’iniziale “pensiero” ha il sapore amaro della difficilissima e non più accettabile situazione che condanna i cittadini a fare strazianti conti con neoplasie e altre gravi malattie.

Eppoi va avanti, Tidei: “Altro fattore determinante è dato dalla presenza del porto con le sue molteplici attività, per non dimenticare lo smaltimento dei rifiuti nella vicina Capitale, che minaccia continuamente la nostra terra con la sua espansione” (ibidem). E per finire il botto (che non sarà considerato tale solo da chi è costretto – chissà perché e da chi – ad ingoiare il rospo e fare il patetico e sciocco gnorri): “Il primo passo da intraprendere è ridefinire il percorso che punta alla sostenibilità, iniziando a fare pressione su Enel. Il CdA deve essere coinvolto e proporre idee che puntino allo sviluppo sostenibile. Per far fronte a ciò, urge stilare linee guida e stendere un programma triennale con l’obiettivo di produrre una politica credibile a favore del nostro ambiente” (ibidem).

Bene, siamo al secondo “Tidei-pensiero” e si tratta di un “invito” (gentile ?), al “sire” del Consiglio di Amministrazione Ivano Iacomelli e ai suoi più stretti collaboratori, a “proporre idee” (sennò che ci stanno a fare: l’estate sta esplodendo e ritrovarsi con le chiappe infuocate sulla poltrona
non è poi così gradevole – ndr -), insomma a farsi sentire visto che dalle loro stanze finora è uscito desolatamente il nulla. E questo vale anche per chi istituzionalmente è chiamato a vigilare sull’ambiente, principalmente, per garantire ai cittadini il diritto alla salubrità. Sindaco, assessore Magliani, delegata La Rosa, d’accordo ? Coi soli fogli chiamati, troppo opportunisticamente, comunicati stampa si rimane solo intrappolati in un florilegio di parole che, come i “ciuffi” di zucchero filato, le “mastichi” epperò non ti rimane niente in bocca. Per quale motivo non si sente mai, neppure lieve, uno spiffero sui rapporti (che riteniamo ci siano altrimenti l’assessorato all’ambiente che senso avrebbe ?) in atto tra l’amministrazione comunale, l’ente elettrico e i soggetti ritenuti “sensibili” e coinvolti nella seria problematica ambientale. Tidei dixit: “Tvn ? La più inquinante d’Italia”; “Il porto ? Va monitorato con scrupolosa attenzione e di continuo”.

E come proposta definisce perfettamente il tutto con un eloquente: “L’Osservatorio necessita di partner forti, affidabili, trasparenti e propositivi”. Quale migliore occasione, pertanto, di una virtuosa reciprocità (di vedute, di interventi da effettuare con fermezza, di scelte che si rivelino un abbraccio salutare e occupazionale alla comunità) tra OA ed Esecutivo “pinciota” al fine di concorrere alla produzione di un identico, utilissimo effetto ? Perseverare, da parte di una classe dirigente che ha il dovere, sancito dagli elettori, di… dirigere con diligenza specie le emergenze maggiormente incalzanti, è inaccettabile. E quella della qualità dell’aria da ingurgitare ogni dì, delle innumerevoli, è la incontrastata regina (maligna). Allora, è sperabile alzare i calici per brindare all’unione che fa la forza ? Risposta scontata. Ma se non accadesse, paleserebbe che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

PS – E dire che non mancano apparecchi acustici di ultima generazione (tecnologicamente stellari) congegnati al bacio per celebrare uno sfavillante festival dell’udito.

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