CIVITAVECCHIA - In alcuni punti vendita che Conad Nord-Ovest Insieme ha dato in franchising, (Conad il Vento, Civitastore, Conad Libra e Sviluppo Etruria) si applicherebbero ai lavoratori contratti collettivi con paghe e normative svantaggiose rispetto al contratto collettivo nazionale. E' quanto denuncia la Filcams Cgil, che spiega di aver appurato la situazione e di averla segnalata, sia alla stessa Conad Nord Ovest Insieme, che all’associazione datoriale Confcommercio, attraverso una doppia proposta di incontro, ma “entrambe le richieste – dichiara il sindacato – sono andate eluse”.

"Da alcuni anni – scrive la Filcams Cgil Civitavecchia Roma Nord Viterbo – ai quattro contratti collettivi di lavoro (che i principali sindacati di categoria stipulano rispettivamente con Confcommercio, Confesercenti, il sistema Cooperativo e Federdi5tribuzione), si affianca una galassia di contratti pirata (nel terziario se ne contano quasi 2OO) che , rispetto a quanto previsto dai Contratti Collettivi sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil, abbattono i minimi retributivi, non riconoscono la l4ma mensilità e altre voci aggiuntive della retribuzione, straordinari, tagli nell’indennità di malattia, assenza di dispositivi di welfare aziendale , riduzione alla tutela della salute e della sicurezza, ferie. Da molti anni, oramai questo tipo di contratti, che definiamo pirata per le motivazioni esposte, sono diventati una delle spine nel fianco del diritto sindacale italiano e nonostante gli interventi della giurisprudenza le dimensioni del fenomeno sono in crescita in quanto gli effetti che essi producono sul sistema contrattuale affascinano parte del mondo imprenditoriale italiano che persegue un solo risultato: l'abbattimento del costo del lavoro e un maggior profitto a scapito di regole e diritti".

"In sostanza - aggiunge la sigla sindacale -  i contratti collettivi pirata sono un formidabile strumento di concorrenza sleale di dumping contrattuale e sociale. Strumento che aziende associate alla Grande Distribuzione Organizzata oramai usano anche sui territori di Civitavecchia, Viterbo, Fiumicino Tuscania e Vetralla. Aziende che, affidando in Franchising la propria insegna, si deresponsabilizzano del rapporto con le lavoratrici e i lavoratori, affidati a soci-imprenditori, favorendo di fatto una organizzazione del lavoro che tende ad eludere l’applicazione dei CCNL di categoria firmati dalle organizzazioni sindacale e imprenditoriali più rappresentative come per esempio Confcommercio. Un tipo di organizzazione che tende ad eludere le relazioni sindacali e favorire il dumping contrattuale e a dividere i lavoratori a cui, per la stessa attività svolta, viene applicato un diverso trattamento economico e normativo”.