FABIO MARUCCI

CIVITAVECCHIA - Una città sporca, trascurata, dimenticata dall’amministrazione comunale.

La stagione estiva si avvicina e Civitavecchia incontra notevoli difficoltà nel riuscire ad indossare il suo vestito migliore. Intendiamoci, il passato di sicuro non ha regalato spaccati emozionati sotto il profilo del decoro: Cozzolino, Tidei e prima ancora Moscherini hanno rappresentato amministrazioni comunali che non hanno brillato minimamente in fatto di attenzione rivolta alla pulizia delle aree cittadine.

Ma almeno a tratti, quando gli assessori competenti non erano presi dai massimi sistemi ambientalisti, dalle gite turistiche o dalle disquisizioni su Enel, qualche intervento di sistemazione si vedeva.

Almeno avevano il buon gusto di rispondere alle segnalazioni dei cittadini, di attivarsi, di mettersi all’opera.

Oggi tutto è cambiato. La tecnica di chi amministra la città è quella di ignorare, tanto i cittadini che segnalano quanto gli organi di informazione. Ignorare e andare avanti nella speranza che una città assopita dimentichi, superi, passi sopra a tutto e torni a votare chi probabilmente ha anche l’ambizione di essere rieletto.

Fortunatamente Civitavecchia non ama le minestre riscaldate, sarà per questo che da tantissimi anni nessun sindaco a fine mandato è mai stato rimesso in poltrona. È la cosa che fa ben sperare.

Il nulla abbonda, come pure l’immondizia e il degrado. Neppure le scuole vengono risparmiate: segnalare una perdita idrica a due passi da un asilo non serve a niente.

Il Comune, latitante in via Bruzzesi anche per quanto riguarda la manutenzione interna, neppure ringrazia quei genitori che in autonomia si rimboccano le maniche e provvedono alla potatura degli alberi o allo sfalcio dell’erba.

Meglio ignorare e magari lasciare sul marciapiede anche il materiale raccolto dai volontari per “dare una mano” a chi non fa il proprio lavoro nascondendosi dietro la mancanza di fondi, ma magari poi riesce a racimolare qualche spicciolo per la benzina necessaria a raggiungere in auto questa o quello location per improbabili tagli del nastro. Questa è Civitavecchia in epoca Tedesco.

E non c’è da stupirsi se una donna in via Dalmazia (nella foto), congedata frettolosamente dagli addetti al servizio evidentemente stanchi o troppo impegnati, arrivi poi ad afferrare scopa e paletta e a provvedere autonomamente alla pulizia della strada in cui vive.

È un fatto di civiltà, quella che, nonostante il politicamente corretto e la piaggeria, evidentemente manca tra coloro che hanno l’ambizione di gestire la cosa pubblica. E stamattina le telecamere di news&coffe sono andate a vedere la situazione a Borgata Aurelia, dove era inviato Fabio Marucci.

https://www.youtube.com/watch?v=SLigeAShrqE

©RIPRODUZIONE RISERVATA