GIAMPIERO ROMITI

CIVITAVECCHIA - Transizione ecologica, solo un’illusione ? Non si direbbe, stando almeno ai forbiti discorsi del premier Draghi, ma la pura e cruda realtà induce a pensare che, con la guerra in corso e il rischio di non acquisire un approvvigionamento congruo di gas dalla Russia, ne dovrà passare di tempo prima che le rinnovabili possano essere (ri)messe al centro del’ideale e agognatissimo villaggio dell’associazionismo ambientalista. Per il momento, quindi, credere di dire addio alle fonti fossili è utopia bella e buona. E per non rendere ancor più pesante la situazione di quanto già non sia, inutile fantasticare un mondo perfetto abitato da aria pulita e profumo di freschezza: non si può non fare ancora affidamento sul “maledetto” carbone. “Che intanto - riporta Trcgiornale.it (3 Maggio) - brucerà a tutto spiano per almeno altri 18 mesi”. Fosse solo questo, paradossalmente ci si potrebbe pure stare: significherebbe che vale la pena ingoiare il rospo di un inevitabile inquinamento per un periodo limitato e poi brindare all’avvento dell’energie alternative e pulite. Inutile però tentare fughe in avanti all’insegna del puro e indistruttibile entusiasmo. La stessa consigliera regionale, Marietta Tidei, ha chiaramente sottolineato che scommettere sulla decarbonizzazione entro il 2025 potrebbe essere un azzardo (testualmente in un ‘intervista al nostro giornale:.“ammesso che avvenga”). Insomma siamo nel bel (sic !) mezzo di vibrazioni che tolgono il respiro e a seconda dei casi il gusto di pensare che si possa costruire un presente migliore.

E, tanto per essere chiari e non girare intorno ai discorsi con argomentazione inconcludenti, “un ritorno di fiamma che pare allontanare quell’uscita (phase out) dal combustibile fossile che avevamo assicurato da tempo e quasi raggiunto, viene massimizzato a tempo a determinato (durata ? – ndr -) con la produzione delle quattro centrali ancora funzionanti (Brindisi, Civitavecchia, Fusina e Monfalcone) e ci sarà anche una deroga alle emissioni e alle autorizzazioni ambientali, sei mesi più sei mesi “(Virginia Della Sala, Il Fatto Quotidiano).

Non poteva mancare naturalmente la reazione di Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde con Eleonora Evi, :”Si fa il commissario per i rigassificatori e non per le rinnovabili. La bozza conferma un disastro sociale, economico e ambientale: anche questa volta 200 GW di rinnovabili rimarranno bloccati”. E aggiunge piccato: “Ma la cosa scandalosa è che si utilizzi questo decreto per far realizzare il megainceneritore a Roma per 6000 mila tonnellate che ammazzerà la differenziata”.

Parole dure, e tantè’: sua maestà il carbone ha ripreso il sopravvento. E ciò malgrado la perplessità di non pochi intellettuali o semplici giornalisti come: (1) Elisabetta Ambrosi, convintissima che “la transizione ecologica sia una rivoluzione per il lavoro, ma i politici la ignorano”; o come: (2) il noto magistrato Gianfranco Amendola (dal 2008 Procuratore della Repubblica di Civitavecchia) e già europarlamentare, da sempre impegnatissimo nella tutela e valorizzazione del conte
sto ambientale, che ha sottolineato: “E’ ora di chiedersi quali conseguenze avrà la guerra sulla transizione ecologica.

Non sappiamo come andrà a finire, ma sappiamo che nulla tornerà come prima ad iniziare dalla situazione dell’energia. Tanto è vero che in pochi giorni si sono rispolverate le trivelle, le perforazioni, è riapparso il carbone, ci si è rivolti ad altri paesi per gas e petrolio, addirittura si parla di riattivare qualche centrale nucleare: insomma il ritorno al fossile e a tutto quello che avevamo deciso di abbandonare”. Perfettamente inutile commentare: tutto chiarissimo, più della luce del sole.

Non è però il caso di fasciarsi la testa prima di essersela spaccata e a ritirare un po’ su il morale è il quotidiano online del trasporto marittimo, Shipping Italy.it, che nell’edizione del 2 Maggio ha ricordato che “l’avanzata dei progetti per sviluppare energia eolica da parchi galleggianti al largo della Penisola prosegue con un passo avanti compiuto da Civitavecchia. La locale Capitaneria di Porto ha infatti registrato una istanza presentata da Tyrrhenian Wind Energy Srl, con sede in Milano, per una concessione della durata di trenta anni, relativa appunto all’occupazione di uno specchio acqueo e zone di demanio marittimo per la realizzazione e l’esercizio di un impianto eolico off shore galleggiante a 20-30 km dalla costa. La società vede come partner paritetici: 7 Seas Wind Power Srl e Nice Technology Srl, la prima con sede nella capitale meneghina, l’altra a Taranto”.

Bè, quest’ultima notizia vale la pena tenerla stretta e possibilmente (anzi assolutamente) coccolarla. Perché è una ventata di fiducia che manda affanculo la malinconia e fa tornare in mente il meraviglioso aforisma del grandissimo e inimitabile Charlie Chaplin: “Non troverai mai arcobaleni se continui a guardare in basso”. Guai a rinunciare all’ottimismo !

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