TARQUINIA - Un ricorso al Tar del Lazio per ottenere la sospensione dello spostamento a Civitavecchia della Mostra Mercato delle Macchine Agricole di Tarquinia. E' quanto sta studiando il Codacons, che ha raccolto le adesioni a possibili iniziative legali da parte delle prime imprese di Tarquinia che verrebbero danneggiate dallo spostamento, a partire dal Centro Benedetti.

Gli avvocati dell’associazione di consumatori stanno infatti valutando la possibilità di ricorrere alla giustizia amministrativa allo scopo di bloccare un provvedimento, quello che dispone il passaggio dell’evento da Tarquinia a Civitavecchia, che danneggerebbe le imprese locali e i cittadini, privandoli di un importante appuntamento che attirava in città migliaia di turisti e visitatori.

Il calendario fieristico del Lazio, aggiornato al 28 marzo, come già più volte sottolineato, conterrebbe l’autorizzazione specifica per lo svolgimento della “73esima mostra mercato delle macchine agricole, dei servizi e altro” dal 29 aprile al primo maggio proprio a Tarquinia Lido, circostanza questa che potrebbe essere alla base di una possibile sospensione della decisione che sposta l’evento a Civitavecchia. Il regolamento della Regione non lascerebbe spazio a dubbi circa il riferimento della Mostra mercato macchine agricole di Tarquinia e pertanto di nessun altro comune; peraltro da sottolineare che quello di Civitavecchia ricade addirittura in un'altra provincia, Roma anziché Viterbo, uno spostamento, quindi, di non poco conto. Secondo il regolamento della Regione Lazio, la fiera di Tarquinia ha infatti carattere regionale ed è iscritta nel calendario fieristico del Lazio, redatto annualmente, che contiene l’elenco delle manifestazioni autorizzate per l’anno successivo. Il calendario del 2022, le cui richieste sono pervenute in Regione entro il 28 febbraio 2021, è aggiornato al 28 marzo e contiene l’autorizzazione per lo svolgimento della “73esima mostra mercato delle macchine agricole, dei servizi e altro” dal 29 aprile al primo maggio a Tarquinia. Al momento, dunque, la Regione non avrebbe registrato alcun cambiamento, di comune e provincia, della manifestazione in questione, e non è chiaro se una eventuale modifica sia possibile in tempi così ristretti.

In ogni caso le attività commerciali di Tarquinia si preparano ad avviare una class action per i danni economici che si rischia di arrecare al territorio di Tarquinia. Ma non solo. In gioco c'è anche la memoria e il lavoro di tanti tarquiniesi, figure di primo piano della storia della città di Tarquinia, che sin dall'origine lavorarono per la nascita della manifestazione di Tarquinia e per la sua crescita nel tempo.

Un verbale di assemblea dell'associazione Pro Tarquinia risalente al 1996 rappresenta, ad esempio, un documento storico che illustra le finalità dell'associazione

Il verbale di assemblea della Pro Tarquinia

Ad oggi, come sottolineato anche dal sindaco Alessandro Giulivi, il Comune di Tarquinia non sarebbe in possesso di molti documenti relativi all'associazione. Tuttavia, anche una vecchia bozza dello statuto dell'associazione Pro Tarquinia renderebbe comunque chiari gli scopi dell'associazione. Da capire se questa stessa bozza che circola in queste ore sia stata modificata, quanto e quando.

La bozza del nuovo statuto della Pro Tarquinia

Basta del resto leggere anche la storia della Mostra Mercato macchine agricole di Tarquinia, riportata dalla stessa associazione Pro Tarquinia, per comprenderne la valenza storica.

«La Mostra Mercato Macchine Agricole Servizi ed Altro di Tarquinia nasce nell’immediato con il nome di “Fera di merci e bestiame”, riprendendo con questa denominazione le fila di un evento le cui radici storiche risalgono a più di 700 anni fa. Tale denominazione fu subito cambiata per avere un nome più attinente al materiale realmente esposto. A quell’epoca le numerose aziende di Maremma non avevano ancora finito di rimettere a posto i terreni sconvolti dagli eventi bellici e non avevano recuperato che una piccola parte del parco macchine dell’azienda. L’intenzione di Francesco De Cesaris e del gruppo dei soci che collaborò con lui per realizzare la prima edizione della M.M.M.A., era di reintegrare il parco macchine, vecchio e malridotto, sostituendolo con quanto di più moderno l’industria veniva preparando al servizio dell’agricoltura. Il successo della manifestazione è stato decretato dalla collocazione geografica: Tarquinia è il cuore agricolo della Maremma, dalla capacità degli organizzatori, profondi conoscitori del mondo agricolo, a cui nel tempo si affiancarono capaci artigiani attenti alle esigenze pratiche degli agricoltori, quali ad esempio il signor Tarolla Antonio, la cui opera e il cui apporto è ricordato ancora oggi con un trofeo che viene assegnato ogni anno, alla ditta che presenta, nell’ambito della Mostra, l’innovazione tecnica più originale ed utile. Tanto grande fu la risonanza della Mostra Mercato che già dalla terza edizione i viali del centro cittadino, in cui veniva abitualmente organizzata, si mostrarono insufficienti a contenerla; fu, quindi, necessario trasferirla in altro luogo e il sito più idoneo fu individuato in Tarquinia Lido. Qui la manifestazione raggiunse, in breve tempo, un’estensione di 30.000 mq. Già negli anni ’70 sembrava si fosse raggiunto il massimo della crescita, ma dopo contatti con espositori, avvicinati alla Fiera di Verona e all’Eima di Bologna, la manifestazione raggiungeva più prestigiosi traguardi di notorietà ed affluenza. L’unificazione dell’Europa apre, ora, nuove frontiere commerciali alla produzione agricola; questo fu avvertito dagli organizzatori della M.M.M.A., già dalla 42esima edizione del 1991, in cui fu indetta la “Giornata mondiale dell’agricoltura” alla quale presero parte i delegati di 14 Ambasciate straniere accreditate presso la Repubblica Italiana, apprezzatissima tra loro la delegazione dell’ex Unione Sovietica e della Bulgaria, in quanto costituiva una testimonianza dell’interesse degli Stati dell’Est europeo verso un’agricoltura più avanzata di quella da loro praticata. All’edizione 43 del 1992 parteciparono alla Giornata Mondiale dell’Agricoltura un numero di delegazioni straniere di gran lunga più elevato. Grazie all’intraprendenza del dottor Tereul P. A. dell’Ufficio commerciale dell’Ambasciata di Francia, alla 43a edizione era presente uno stand espositivo organizzato dalla nazione francese che sull’area di 300 mq presentò macchinari ed offrì assaggi di prodotti tipici".

La domanda sorge spontanea, in tutto questo Civitavecchia cosa c’entra?

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