CIVITAVECCHIA - «Bisogna uscire dal municipalismo che ha soffocato le aspirazioni di sviluppo». È partito da qui, il segretario del Pd Piero Alessi, per rilanciare l’appello ad un’unità programmatica che abbia come obiettivo il rilancio ed uno sviluppo organico del territorio e della Regione Lazio, mettendo al centro il porto, anzi il network portuale, e le sue potenzialità. Lo ha sottolineato ieri durante il convegno “Progettiamo il futuro. Unità territoriale per lo sviluppo”, al quale erano presenti il vice presidente della Regione Lazio Daniele Leodori, l’assessore Mauro Alessandri ed il presidente dell’Adsp Pino Musolino, intervenuti di fronte ad una nutrita platea. Il segretario del Pd ha quindi elencato una serie di punti sui quali focalizzare l’attenzione, dalle infrastrutture ai progetti legati all’energia, dalla produzione primaria come la pesca, alla condivisione nella progettazione, passando da «un’ottica assiale ad una radiale» ha spiegato Alessi ribadendo la necessità che il porto abbia la centralità che gli spetta. «Quando questo territorio sa fare squadra - ha commentato il presidente Musolino - riesce a portare a casa importanti obiettivi. Lo abbiamo visto con i 182 milioni attraverso i quali svilupperemo i nostri progetti ai quali abbiamo lavorato, rendendoli credibili e seri agli occhi del Governo. Lo abbiamo dimostrato con il riconoscimento, atteso da anni, di porto Core». Secondo il numero uno di Molo Vespucci è il momento di costruire una politica industriale, per il “fine prodotto” che significa “nuova produzione” puntando su aree portuali e soprattutto su retroporto, fondamentale per il rilancio del territorio. «Il porto del futuro è un porto che sa aprirsi» ha concluso il presidente, che ha usato come parola chiave “ambizione” e “diversificazione”. Parole alle quali l’assessore Alessandri ha aggiunto “semplificazione”. «Abbiamo individuato i problemi e li abbiamo affrontati - ha sottolineato - una città che ha il porto di Roma, uno dei più competitivi, non può non partire dal mare, dal porto e da una serie di vocazioni, puntando - ha concluso - su infrastrutture, diversificando ma senza perdere o ridurre quello che già c’è». ©RIPRODUZIONE RISERVATA