LADISPOLI - «Delle brave persone che litigavano ogni tanto, ma tranquille. Non ci saremmo mai potuti immaginare questo». A parlare è Enea, un vicino di casa della famiglia Angeloni. Anche lui, come tutti i vicini di casa della famiglia dove ieri mattina si è consumato il duplice tentato omicidio e il tentato suicidio, è sconvolto da quanto accaduto. «Ero a lavoro quando mia madre mi ha chiamato. La ragazzina (la figlia della coppia, ndr) è riuscita ad uscire sul pianerottolo e ad arrivare a metà scala per chiedere aiuto. Era piena di sangue. Lui nel frattempo si è chiuso dentro con la madre della ragazza che aveva paura che potesse ucciderla». La porta blindata, i tentativi di aprirla per cercare di intervenire per scongiurare il peggio. Poi l'arrivo delle forze dell'ordine. «Siamo riusciti ad aprire la porta con l'aiuto di un piede di porco, con i Carabinieri». E poi la scena drammatica: «C'era lei per terra». Secondo quanto riferito dai vicini si trattava di una coppia tranquilla, con i problemi di tutti. Qualcosa però, a quanto pare si era incrinato: «Da circa 15/20 giorni - ha raccontato ancora il vicino di casa - lui era andato via di casa». Poi il drammatico epilogo.

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