CIVITAVECCHIA - «Al mercato tutto tace, dove sono i cambiamenti promessi?». Alcuni operatori tornano ad alzare la voce dopo quasi cinque mesi di attesa dall’insediamento del nuovo assessore al commercio Dimitri Vitali. Tante belle parole, tante promesse che, almeno per il momento, non hanno lasciato spazio ad altro.

I mercatali navigano a vista in attesa che qualcosa di quanto promesso venga messo in atto e, intanto, i controlli scarseggiano e il regolamento al commercio non arriva. Nei giorni scorsi l’assessore Vitali ha parlato di commissioni itineranti per il commercio che saranno convocate dal presidente Roberta Morbidelli che andranno a condividere con i membri della commissione quanto l’amministrazione ha intenzione di fare per l’area. Dei progetti futuri si è molto parlato, come della variante urbanistica per l’area - di cui si parlava già nel giugno del 2020 con l’assessore ai lavori pubblici D’Ottavio - necessaria per un restyling che vada a coinvolgere anche piazza XXIV Maggio ma, ad oggi, ancora nulla. Ci sono dei fondi, e parecchi, ma di azioni concrete ancora nulla se non l’apertura del passaggio che collega la trincea con corso Centocelle, realizzato dal defenestrato assessore ai lavori pubblici De Paolis, e diversi mercatali tornano a chiedere attenzione e, soprattutto, concretezza.

«Sono passati 5 mesi - dicono - da quando l'attuale assessore al Commercio girava per le vie della città decantando i grossi cambiamenti che avrebbe fatto in seguito alla sua nomina, come lo spostamento del mercato di Pietro Nenni e delle casette di legno o la ricollocazione dei commercianti in via Doria o la messa in atto del regolamento sul commercio e il bando per i box chiusi. Sinceramente ancora non abbiamo visto nulla di tutto ciò».

A fine ottobre dello scorso anno, prima dell’ultimo - almeno in ordine di tempo - rimpasto di giunta l’allora assessore al commercio Emanuela Di Paolo era sul punto di portare a casa la partita regolamento, poi più nulla. Altra questione piuttosto spinosa è quella del mercato Coldiretti a piazza Calamatta su cui gli operatori chiedono un chiarimento. Infine ci sono gli spuntisti con il gruppo di mercatali che chiede se anche a loro siano applicate le stesse regole valide per tutti gli altri. Insomma è ora che l’amministrazione, dopo due anni di parole, tenda una mano al mercato che - serranda dopo serranda abbassata - sta morendo.

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