LADISPOLI - Il teatro conteso infiamma la politica. Un botta e risposta tra Silvia Marongiu, candidata a sindaco del Pd e l'attuale primo cittadino, Alessandro Grando, destinato a prolungarsi ancora. «L’Auditorium è stato inaugurato nel 2016: perché non ha avviato ancora le sue attività?», è la presa di posizione di Marongiu. Non è mancata la replica del primo cittadino Alessandro Grando: «Forse la Marongiu non sa che quella struttura venne aperta senza alcun requisito di sicurezza». Un botta e risposta che accende la discussione politica ma chiaramente bisogna avvolgere il nastro a quel dicembre 2016 quando la precedente amministrazione di centrosinistra effettivamente eseguì il taglio nel nastro ma l’opera non fu rifinita a dovere. Tanto che nei primissimi appuntamenti musicisti e attori, durante i vari spettacoli, dovettero esibirsi con le stufe accese e le sciarpe intorno al collo per la mancanza degli impianti di riscaldamento. Di conseguenza il “Massimo Freccia” fu chiuso. Un fatto comunque trascurato dal Pd. «Tutte le associazioni culturali della città – prosegue nella nota Silvia Marongiu - ebbero modo di salire sul palco; importanti compagnie teatrali di Roma vennero qui a fare le prove e le prime recite, vista la struttura realizzata e fornita anche di torre scenica.

Per arrivare alla realizzazione di un Auditorium di tale livello, unico nel quadrante a nord di Roma, è stato necessario un grande impegno, dall’acquisizione della grande struttura prima adibita a magazzino agricolo, al finanziamento delle varie fasi progettuali». C’è poi una seconda polemica. «Con l’insediamento della nuova Amministrazione del sindaco Grando, eletta nel 2017, l’Auditorium è stato chiuso con la motivazione legata al fatto che mancassero alcune opere. E nello stesso tempo veniva definita Teatro un'altra struttura realizzata per essere utilizzata come mensa e priva dei requisiti specifici. In realtà la Giunta ha cercato di realizzare un appalto per far gestire a privati l'Auditorium». Grando ha risposto per le rime. «La Marongiu ha la memoria corta – ribatte – e piuttosto che puntare il dito su di noi dovrebbe spiegare alla città come abbia fatto l'amministrazione comunale di cui faceva parte ad inaugurare una struttura pubblica priva dei più elementari requisiti di sicurezza richiesti dalle norme vigenti. È grave che la Marongiu non sappia che al momento dell’inaugurazione l’Auditorium non aveva il certificato di agibilità, quello antincendio e in più la struttura non era stata rifinita in molte parti, era assolutamente incompleta tanto che le temperature nella sala erano glaciali e noi siamo ripartiti da capo. Il giorno dell'inaugurazione poi, fu uno dei momenti più imbarazzanti mai vissuti a Ladispoli». Palazzo Falcone comunque rassicura sul fatto che l’opera prestò sarà pronta e diventerà anche un cinema multisala. I lavori sono ripresi proprio in queste ore, compresa l’impermeabilizzazione del tetto alle prese pure con le infiltrazioni. La società “Frontera” si era aggiudicata il bando nel 2019 ideato per la riqualificazione del centro di Arte e Cultura.