CIVITAVECCHIA - Logistica urbana, tavolo della legalità ed infrastrutture. Di questo si è parlato sabato nel corso del convegno “Autotrasporto merci: anello essenziale della filiera logistica della Città Metropolitana di Roma e del Lazio. Analisi e Proposte” organizzato da Assotir a Roma. Un’occasione anche per affrontare il tema del rafforzamento e dello sviluppo del sistema portuale di Civitavecchia e Gaeta, della mancanza di infrastrutture adeguate e di sistemi di interconnessione efficienti all’interno del contesto regionale e capitolino. L’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ha sottolineato che Città Metropolitana di Roma vuole «creare degli hub, ma anche avviare - ha spiegato - un’interazione con le altre infrastrutture, a iniziare dalla rete ferroviaria e dal porto di Civitavecchia. Integrare il trasporto su ferrovia e quello su gomma vuol dire ottimizzare le risorse, non penalizzare l’uno o l’altro canale». Sul porto di Civitavecchia si è soffermato anche Gino De Paolis, vicepresidente commissione Trasporti della Regione Lazio. «È stato un errore relegarlo al ruolo di porto crocieristico: oggi da Civitavecchia transitano solo il 20% delle merci destinate a Roma, il resto proviene da fuori Regione, se non da fuori nazione – ha aggiunto, sottolineando che però la Regione è già al lavoro – abbiamo ottenuto ottimi i risultati raggiunti nella sburocratizzazione, ad esempio per ridurre tempi di sdoganamento delle merci. Inoltre Civitavecchia ospiterà il più grande parco eolico acquatico del Paese, anche questa deve essere un’occasione da sfruttare per migliorare la logistica». Anche secondo Assotir, è necessario «intervenire sul sistema e attuare in concreto la transizione ecologica» ha sottolineato Patrizio Loffarelli suggerendo una serie di misure per migliorare la distribuzione nelle merci. Ad esempio, nel caso della Regione ha chiesto di «creare degli interporti, sul modello del Quadrante Europa di Verona».Il segretario generale di Assotir Claudio Donati ha evidenziato poi la necessità di aprire un tavolo della legalità anche nel Lazio. «Il caro gasolio – ha detto – è solo la punta dell’iceberg. Anche se il prezzo del gasolio tornasse a livelli di tre mesi fa, il problema non sarebbe risolto, per questo l’associazione si batte per aprire il tavolo. Il Mit fissa a 1,60 euro il costo a chilometro che sostiene un autotreno, oggi ci sono tanti trasportatori che viaggiano al di sotto dell’euro».

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