LADISPOLI - Lo aveva promesso alla vigilia: «Accoglieremo festosamente nelle nostre classi i primi spaventati bambini ucraini». Riccardo Agresti, preside della Corrado Melone di Ladispoli, è stato di parola spalancando le porte a due fratellini ucraini fuggiti assieme alla loro madre da Užhorod, città dell’Ucraina occidentale al confine con l’Ungheria. Festa, musica, gli inni nazionali cantati da tutti i bambini del plesso che hanno dato il più caloroso benvenuto ai loro nuovi compagni. Una bambina ucraina è già in classe nella seconda elementare da venerdì scorso. «Altri ne arriveranno presto e mi sento felice nel far notare che mai nessun alunno, anche se senza documenti, sia mai stato respinto da alcuna delle scuole che dirigo, – ci tiene a dire Agresti - anzi, sempre sono stati tutti accolti con l’amore ed il calore che i veri insegnanti hanno verso i piccoli allievi. Non abbiamo mai fatto differenza fra i bambini italiani e quelli romeni, francesi, ghanesi, olandesi, marocchini, tedeschi, senegalesi, cinesi, bulgari eccetera… Nell'Istituto comprensivo Corrado Melone abbiamo rappresentanti di circa 50 diverse nazioni ed i problemi li abbiamo avuti solo da parte dei razzisti di una certa età, ma che riteniamo siano nati vecchi e stupidi». Emozione quando alcuni “meloncini” hanno letto ad alta voce un messaggio di affetto per i nuovi arrivati, Maxime e Artem, rispettivamente di 11 e 14 anni. «Noi continueremo ad accogliere ucraini e russi – dice ancora Agresti - perché noi non siamo né con gli uni né con gli altri", ma siamo "con gli uni e con gli altri" Non è impossibile perché sono tutti bambini e la guerra non la vuole nessuno di loro, anzi siamo certi che non la vogliano nemmeno nessuno dei loro genitori. Per amore loro non ascolteremo le vuote chiacchiere di chi si dice pacifista, ma in fondo desidera la guerra, purché muoiano gli altri».