Ladispoli - Due donne, quattro minori e poi Maxim, unico maggiorenne. Un viaggio interminabile nell’Est Europa prima di raggiungere l’Italia e poi Ladispoli, dopo quasi 3 giorni trascorsi in auto. Di notte al volante, poi pause di alcune ore per l’angoscia di essere fermate. Nadia e Olga sono riuscite comunque a lasciare Leopoli, la loro città d’origine e a stabilizzarsi momentaneamente in un’abitazione ladispolana di un amico della madre, che da anni vive a Bracciano. Nessuno parla italiano, nemmeno inglese o francese. A tradurre le loro parole Alex Pichek, 18enne ucraino ma da 11 anni stabilitosi a Ladispoli. è un ragazzo volenteroso, studia grafica e pubblicità e si è offerto volontario per fornire il suo prezioso contributo girando casa per casa dove sono alloggiati i profughi assieme a Miska Morelli, incaricato della Protezione civile, alla Croce Rossa, a Humanitas e Animo e altre realtà del volontariato. Nadia e Olga, sorelle, sono le prime ucraine ad aver raggiunto Ladispoli. «È stato un viaggio complicato – sostengono - nostro fratello ha 43 anni ed è stato arruolato. Temiamo per lui. Nessun uomo dai 18 ai 55 anni può lasciare l’Ucraina. Ringraziamo Ladispoli che ci accolto con tanto affetto, ci ha dato degli indumenti, cibo, un abbraccio».