CIVITAVECCHIA - "Con questa decisione si chiude quindi finalmente questa lunga ed incresciosa vicenda penale il cui contenuto, proprio in ragione dei noti contrasti tra l’Adsp e Port Mobility/Rogedil che hanno contrassegnato praticamente l’intero mandato del presidente di Majo, è sembrato, non solo alle persone denunciate ma a molti operatori portuali, del tutto inverosimile".
Lo ha sottolineato l'avvocato Lorenzo Mereu, legale dell'ex presidente dell'Adsp Francesco Maria di Majo e dell'ex segretaria generale Roberta Macii.

"Tutte le accuse formulate dal denunciante erano state rigettate dal pm in quanto non solo prive di riscontri probatori ma addirittura perché confutate dalle diverse iniziative ed azioni giudiziali, a tutela dell’erario, avviate dall’ente, durante la presidenza dell’avvocato di Majo, nei confronti sia della società Port Mobility che della società controllante, la Rogedil, di proprietà della famiglia Azzopardi; ciò a dimostrazione dell’assenza della supposta collusione tra i vertici dell’ente e i fratelli Azzopardi - ha aggiunto - inoltre, nel corso delle indagini è emersa, altresì, l’assenza di qualsivoglia tentativo da parte del vertice dell’Adsp di voler condizionare le decisioni e quindi l’esito della Conferenza di Servizi (come peraltro anche confermato dal Sindaco di Civitavecchia). La denuncia penale, è risultata, infatti, fondata su un “castello” accusatorio del tutto inconsistente frutto di immaginarie e fantasiose supposizioni e collegamenti tra diversi eventi ed atti, di diversa natura, che non hanno trovato riscontro alcuno nel corso delle approfondite indagini che hanno comportato anche perquisizioni nei confronti dei denunciati. Ancora una volta, da una denuncia penale, che ha pregiudicato l’immagine dell’ente e gettato immotivatamente fango sul suo vertice cercando di delegittimarlo, è emersa l’assoluta correttezza dell’agire dell’amministrazione dell’ente portuale".

L'avvocato Mereu ha quindi ricordato il parallelo procedimento davanti ai giudici amministrativi favorevole all’amministrazione pubblica. "Il TAR Lazio, con sentenza del 27 luglio 2021, ha infatti respinto (in quanto inammissibile) il ricorso presentato dalla società che ha partecipato alla gara per il porto turistico e che fa capo al denunciante, confermando la legittimità delle determinazioni assunte dalla Conferenza di Servizi in merito alla esclusione di tale società dalla procedura di gara. L’avvocato Francesco Maria di Majo e la dottoressa Roberta Macii –che hanno sempre confidato nell’operato degli organi di giustizia - esprimono la propria soddisfazione per la celere definizione del giudizio di opposizione. Essi, tuttavia, non possono esimersi dall’osservare che questa assurda denuncia penale, che presenta degli aspetti “kafkiani” quanto in particolare alla supposta collusione pur definitivamente archiviata e conclusa, difficilmente potrà essere dimenticata in considerazione delle ripercussioni che essa ha avuto nella loro vita privata e professionale. Ma soprattutto, dal punto di vista più generale, questa incresciosa vicenda penale, nonostante l’epilogo positivo, rischia ancora una volta di rappresentare un monito e un “freno” per i presidenti delle Adsp rispetto alle azioni che essi sono ripetutamente chiamati a compiere nell’interesse dello sviluppo del porto o a tutela dell’erario. La presente denuncia penale rientra, infatti, tra quelle (purtroppo crescenti) denunce penali che hanno avuto come destinatari i Presidenti dell’AdSP (soprattutto in relazione alle vertenze sulle concessioni demaniali e sugli appalti pubblici) e che si sono dimostrate, quasi sempre, del tutto infondate e quindi strumentali al fine di delegittimare e “fiaccare” psicologicamente i Presidenti dell’AdSP, i quali sono costretti a difendersi giudizialmente. Tale approccio segue nella gran parte dei casi un doppio binario: ricorso al Tar e denuncia penale, paralizzando così l’amministrazione attiva dell’ente con la sospensione delle procedure amministrative relative alle concessioni demaniali e/o agli appalti pubblici. In questo scenario, i Presidenti dell’AdSP, coadiuvati dai Segretari Generali e dai dirigenti dell’AdSP sono, tuttavia, chiamati sempre di più ad assumersi responsabilità adottando, in nome dell’ente - ha concluso il legale - atti amministrativi (segnatamente decreti e/o ordinanze), volti ad assicurare il corretto funzionamento dei porti e lo sviluppo delle infrastrutture portuali e dei servizi logistici".