Ci hanno riprovato, la tentazione di festeggiare il compleanno del loro parente, detenuto al carcere di Aurelia si è rivelata troppo forte e inevitabilmente sono finiti nei guai. Dopo il blitz fallito in via Refice nella notte tra mercoledì e giovedì, grazie al pronto intervento della Polizia penitenziaria, i parenti di un detenuto pugliese ristretto in alta sicurezza hanno ripetuto il gesto su un’altra area. Non più 40 scatole contenente ognuna 300 petardi, come nel primo caso in cui gli agenti hanno sequestrato tutto, ma solo 5 scatole da 300 pezzi l’una. Abbastanza per richiamare l’attenzione del detenuto e fargli sentire la vicinanza della famiglia in un giorno particolare come quello del suo compleanno. Questa volta però le cose sono andate in maniera diversa.

La Polizia penitenziaria, cha a seguito del primo episodio aveva già avviato accurate indagini e individuato il detenuto destinatario dell’insolito omaggio, ha alzato le antenne. Venerdì sera, poco prima della mezzanotte, un gruppo composto da sei persone, quattro uomini e due donne (di cui una minorenne), ha superato la delimitata area militare che si trova sull’Aurelia, sul lato opposto alla Casa Circondariale, ha posizionato i petardi e ha acceso la miccia. Gli agenti in servizio al carcere hanno impiegato

pochissimi minuti per circondare i cinque e portarli via. Dopo accurate perquisizioni e controlli incrociati sono stati tutti denunciati a piede libero. Sul posto anche i Vigili del fuoco, prontamente allertati per un principio di incendio scoppiato sul luogo in cui sono stati esplosi i petardi.