Don Ivan Leto*

Nel vangelo di oggi (Gv 2,1-11) risalta l’idea di “epifania” (manifestazione). Con il celebre episodio delle nozze di Cana inizia la prima parte del quarto vangelo conosciuta come il “Libro dei segni” perché in esso sono raccolti sette segni o fatti prodigiosi realizzati da Gesù. Il nostro testo contiene il primo di questi segni, la trasformazione dell’acqua in vino, attraverso il quale Dio si manifesta definitivamente in Gesù. Il segno di Cana si sviluppa in tre momenti: il matrimonio, l’intervento di Maria e la trasformazione dell’acqua in vino. Gesù assiste al banchetto di nozze di una coppia di conoscenti. La presenza di Maria sembra essere stata la ragione per cui anche lui è stato invitato. Così, dunque, la celebrazione di un matrimonio si trasforma in un contesto ideale per una manifestazione di Cristo. L’intervento di Maria prepara l’apice dell’azione. La risposta apparentemente brusca ed evasiva di Gesù evoca un’idea propria dell’autore del quarto vangelo: l’ora definitiva di Gesù (la sua passione e glorificazione) tuttavia non è giunta, la Gesù la anticipa con un gesto. Arriviamo, così, alla scena decisiva, quella del vino, un simbolo molto importante nella Bibbia. A Cana il vino si trasforma in simbolo di Cristo tanto per la sua origine (misteriosa) quanto per il suo arrivo. Per la prima volta viene rivelato il mistero di Cristo.

*Don Ivan Leto


parroco di San Gordiano


Diocesi Civitavecchia - Tarquinia