CIVITAVECCHIA - Ha preso il via ieri in Corte d'Assise il processo a carico di Valerio Marras, il 30enne civitavecchiese che, a giungo del 2019, uccise la madre a coltellate, all'interno della villetta di famiglia. È stato il pubblico ministero a chiedere una nuova consulenza - la quarta in realtà - per approfondire alcuni aspetti della perizia del professor Romano Fabbrizzi, incaricato dal gup del Tribunale di Civitavecchia Giuseppe Coniglio, che aveva accertato come il giovane fosse totalmente incapace di intendere e di volere, ricalcando in sostanza quanto già stabilito dal consulente di parte, il medico legale Gino Saladini, incaricato dalla difesa di Marras, rappresentata dall'avvocato Tiziano Iervolino.

Era stato invece il perito della Procura, il dottor Stefano Ferracuti, a parlare di “vizio parziale di mente”.Mentre il legale di parte civile Paolo Pirani si è rimesso alla decisione della Corte, pur sottolineando come già il gup avesse richiesto una terza consulenza, l'avvocato Iervolino si è opposto alla richiesta del pm, proprio per la chiarezza della perizia del professor Fabbrizzi e del fatto che esistano trascrizioni dettagliate del suo esame in aula, durato oltre un'ora e mezza. La Corte si è quindi riservata sulla decisione, che verrà ufficializzata nella prossima udienza di martedì, quando i giudici decideranno anche se accogliere o meno anche la richiesta dell'avvocato Iervolino di sostituzione della misura cautelare per Marras, dal carcere ad una Rems, in considerazione proprio delle risultanze della perizia svolta. Martedì si capirà quindi se il processo andrà avanti a suon di consulenze, oppure si passerà direttamente alle discussioni delle parti.