LADISPOLI - C'è anche una docente di Ladispoli tra i 20 migliori professori d'Italia, finalisti dell'Atlante teacher award, gemellato col Global teacher prize, organizzato da Repubblica@Scuola con United Network. Si tratta della professoressa Patrizia Chielini che alla Corrado Melone ha fatto nascere una rete di protezione per contrastare il bullismo e il cyberbullismo. Un insegnante ti cambia la vita, la segna, la colora, la arricchisce. E con questo spirito che lo scorso anno Repubblica@Scuola ha risposto alla proposta di United Network di portare anche in Italia il premio mondiale per i docenti.Tre di loro saranno i vincitori del premio che sarà consegnato nell'auditorium della Conciliazione a roma il 13 gennaio. I tre vincitori potranno recarsi per una settimana di studio-lavoro e formazione nelle scuole di New York. E quest'anno sarà inoltre assegnato un quarto premio a un docente della Regione Lazio. Dita incrociate, dunque, alla Corrado Melone per la professoressa Patrizia Chielini referente del progetto risultato tra i primi 20 della classifica. Un progetto attivo all'interno della scuola media inferiore dell'istituto già da tre anni e che vede coinvolti non solo i docenti ma in particolar modo gli studenti. Con il progetto gli insegnanti dell'istituto comprensivo puntano non solo alla lotta al bullismo e al cyberbullismo, ma al coinvolgimento degli studenti: gli unici in grado di spiegare e raccontare le dinamiche che accadono all'interno della scuola, in tutte le loro sfaccettuature. «Abbiamo pensato che un solo referente, per di più adulto, fosse insufficiente a contrastare un fenomeno diffuso, multiforme, pericoloso e nascosto come il bullismo», si legge nel progetto. Da qui la decisione di farsi aiutare proprio dagli studenti. In totale sono 12 i ragazzi del team avranno il compito di vigilare insieme a quattro insegnanti sulle dinamiche interne dell'istituto onde andare a intervenire tempestivamente in possibili forme di bullismo che si possano venire a creare a scuola, ma anche al di fuori del complesso scolastico. Non solo controllo ma anche e soprattutto prevenzione e sensibilizzazione. In un mondo, quello del bullismo, dove purtroppo spesso la vittima non denuncia ciò che accade, l'obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare i ragazzi che vedono a parlare per poter tendere una mano al più debole. Operazione resa possibile dall'intervento diretto degli studenti del team, ancor prima dell'intervento di un adulto. I ragazzi, infatti, consultatisi con gli insegnanti, intervengono in modo conciliatorio, facendo da ponte tra bulli e vittime. Dopo questo primo intervento mantengono i contatti con gli interessati per monitorare, in modo amichevole, la situazione nel tempo. Tra le azioni portate avanti dalla scuola c'è anche l'attivazione di una casella email a cui possono scrivere genitori e studenti; l'organizzazione e la partecipazione a incontri con esperti (psicologi, polizia postale) rivolti agli studenti e ai genitori. Ed è proprio grazie all'interazione con gli studenti che la scuola, come spiegato dalla stessa professoressa Chielini, è riuscita a scoprire situazioni che non sarebbero mai venute alla luce, perché i ragazzi tendono a confidarsi più facilmente con i loro coetanei. «Ci siamo resi conto che l'esempio è contagioso, per cui anche i rappresentanti di classe hanno preso un ruolo attivo nel difendere i compagni in difficoltà e segnalare le situazioni problematiche». Un sistema, dunque, che funzione, presentato al concorso con una speranza: che possa essere replicato in altri istituti scolastici della Regione e perché no d'Italia. Soddisfatto del successo riscosso dal progetto e dalla docente dell'istituto, anche il dirigente scolastico Riccardo Agresti che è tornato a complimentarsi con gli insegnanti della scuola «che ci mettono passione e cuore». «La mia fortuna è quella di stare in una scuola con docenti eccezionali».