Le malattie dell’apparato respiratorio rappresentano la terza causa di morte, dopo malattie cardiovascolari e tumori. La loro incidenza è in continuo aumento anche a causa di fattori quali fumo, inquinamento atmosferico e progressivo invecchiamento della popolazione. Un tema su cui si confronteranno 2000 specialisti italiani e stranieri in occasione del congresso dell'Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo), in programma a Firenze dal 13 al 16 novembre, dove gli specialisti faranno il punto sulle malattie dell’apparato respiratorio e proporranno una panoramica sulle novità più rilevanti e sui nuovi trattamenti in arrivo. "La pneumologia italiana è forte e si confronta con il resto del mondo. Dobbiamo guardare ai progressi e alle nuove frontiere introdotte dalla globalizzazione", ha detto Venerino Poletti, presidente Aipo e del congresso. "Questo si traduce nella presenza, in sede congressuale, di relatori internazionali che porteranno il punto di vista delle realtà con le quali siamo chiamati a confrontarci".

La prima sfida, ricordano gli specialisti, è la stagione invernale con i continui e rapidi cambiamenti delle temperature che già mostra i suoi effetti. Ciò che preoccupa sono, in particolare, bronchite e broncopolmonite. Fumo, inquinamento, inalazione di sostanze tossiche ma anche virus e batteri irritano i bronchi. La bronchite è molto comune (3000 casi su 100.000 abitanti) e oltre a chi abita in zone inquinate, i più esposti sono bambini, anziani, fumatori ma anche chi vive con un fumatore e chi già soffre di malattie polmonari. Al congresso si parlerà anche di broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) malattia tra le più diffuse, tanto che l’Organizzazione mondiale della Sanità stima che nel 2020 diventerà la terza causa di morte e quinta causa di invalidità a livello mondiale. La prevalenza della Bpco aumenta con l’età fino a raggiungere il 10,8% negli ultrasettantacinquenni, rispetto al 3,1% di prevalenza generale. Il 10% di giovani tra i 20 e i 44 anni presentano segni della malattia Si stima che il 15-50% dei fumatori sviluppi Bpco nel corso della vita. Una volta diagnosticata, il paziente si rivela poco aderente con solo il 26% di soggetti che seguono le indicazioni mediche. La Bpco è però una patologia prevenibile e trattabile e, soprattutto, si può intervenire per rallentarne l’evoluzione.

Altro argomento di confronto, l'asma, che in Italia colpisce circa 2,6 milioni di persone e una buona parte dei casi è legata alla presenza di una o più allergie. L’asma grave invece riguarda fino al 10% della popolazione complessiva di asmatici e ha un importante impatto sulla qualità di vita delle persone che ne soffrono. E l'aderenza alla terapia è particolarmente importante. Sul tema Michele Vitacca, direttore dipartimento pneumologia riabilitativa dell' Irccs Maugeri di Pavia, presenterà una campagna di sensibilizzazione 'Abcdef del Buon respiro. "L’idea è quella di far comprendere al paziente quali sono i suoi diritti ma anche i suoi doveri", spiega Vitacca.