CIVITAVECCHIA - "Apprendiamo da fonti sindacali che la Armeni  WPA, azienda che opera da anni sul nostro territorio, ha avviato in queste ore le procedure di licenziamento per 8 lavoratori metalmeccanici. Di fronte a questo ennesimo schiaffo ai diritti e alla dignità di altri lavoratori e nostri concittadini, non possiamo più rimanere in silenzio". Potere al popolo interviene sulla vertenza che si è aperta attorno al futuro della centrale Enel di Torre Nord ed invita il territorio alla mobilitazione. 



"Sapevamo che l'inaccettabile annullamento di alcuni appalti a Tvn voluto da Enel in questi mesi, oltre ad incidere sulla sicurezza dell'impianto, avrebbe acuito la crisi che da anni attanaglia l'indotto delle centrali - hanno spiegato - ma riteniamo comunque inaccettabile la decisione di far ricadere sulle spalle di questi lavoratori tutto il peso di una situazione che, ci pare evidente, non può più essere ignorata da governo ed istituzioni locali. Le colpe in questo caso sono difficili da attribuire perché se da un lato è vero che Armeni Wpa non ha accettato la proposta di mediazione tempestivamente avanzata dalla Fiom e maturata in virtù di nuovi lavori e possibili nuove commesse, è altrettanto vero che Enel ha reso da tempo difficilissima la sopravvivenza delle ditte appaltatrici determinando in più occasioni decisioni drastiche come questa. In ogni caso, come sempre succede in queste situazioni, gli unici che ci rimettono sono i lavoratori e le loro famiglie che in questo caso sono quelli di Armeni Wpa, ma che domani potrebbero essere quelli di altre ditte".



Di fronte a tutto questo Potere al popolo chiede alla Armeni di ritirare immediatamente i provvedimenti di licenziamento, invitando tutte le forze sindacali e democratiche della città a mobilitarsi al fianco di questi lavoratori. "La tenuta dei livelli occupazionali dell'intero comprensorio continua ad essere messa in discussione da scelte aziendali unilaterali e dal totale disinteresse della politica - hanno aggiunto - questa situazione, violenta ed inaccettabile, non può più essere affrontata con risposte timide ed inefficaci. Siamo convinti dunque che le organizzazioni sindacali stiano già ragionando sulle iniziative da attuare nei prossimi giorni ed auspichiamo che, vista la gravità della situazione, non si escluda il ricorso allo sciopero generale cittadino. Per quanto ci riguarda - hanno concluso - ribadiamo la nostra più totale solidarietà ai lavoratori metalmeccanici licenziati e ci rendiamo da subito disponibili a partecipare a qualunque forma di mobilitazione si deciderà collettivamente di attuare in futuro".