CIVITAVECCHIA - Manrico Giuliani, comandante di mezzi tecnico nautici, comandante da diporto e già consigliere dell’Agraria si candida alla carica di consigliere comunale con la Lista Grasso La Svolta.

Idee chiare e fema volontà sono i principali valori del giovane professionista nato nel 1965 con un passato anche in Marina (è stato sottoufficiale). «Niente solite promesse. Uno di voi per voi», le sue parole d’ordine di campagna elettorale, che - assicura - è un preciso impegno con gli elettorali, non un semplice slogan.

Secondo lei quale è il problema principale di Civitavecchia?

«A mio avviso, il problema principale è la cronica mancanza di lavoro. Basti pensare che, già nel 2018, il 48,5% dei giovani civitavecchiesi, di età compresa tra i 19 e i 30 anni, risultava iscritto nelle liste dei disoccupati dei centri per l’impiego: ben oltre il 13% in più della media nazionale che si attestava al 35%. Nello stesso anno i disoccupati nella fascia di età da 19 a 64 anni erano in città complessivamente ben 12.850. Se non è questo il problema principale!

Come si può intervenire per risolvere il problema?

«I dati parlano chiaro, una volta erano porto, Enel ed edilizia a dare occupazione. Oggi con un porto praticamente estraneo alla città, l’Enel in situazione di stallo, l’edilizia in costante e progressiva stagnazione, il commercio locale disincentivato, per non parlare poi dell’artigianato del tutto trascurato, c’è molto da fare. Innanzitutto, a mio avviso, vanno avviate politiche di facilitazione e di semplificazione per favorire l’insediamento di aziende nella nostra area industriale. Va poi creata una cabina di regia  competente nel settore marittimo/costiero che possa interagire con l’Autorità portuale nell’individuare soluzioni in grado di potenziare l’occupazione locale, anche considerando i recenti accordi commerciali con la Cina che stanno coinvolgendo altri grandi porti italiani. Alcuni esempi concreti potrebbero essere creare nella nostra città, da sempre flagellata dalle emissioni delle centrali, un grande bacino di carenaggio e  un terminal container molto più ricettivo di quello esistente, utilizzando le aree e le strutture Enel che saranno dismesse. Inoltre attivare una scuola di formazione in pianta stabile per i dipendenti che dovranno essere riqualificati e ricollocare gli ottimi operai specializzati (saldatori, tornitori, ponteggiatori, elettricisti…) già presenti nel nostro comune». 

«Una ulteriore soluzione potrebbe essere far decollare finalmente il progetto Terme, tanto sponsorizzato ed altrettanto boicottato da troppi anni».

Cosa pensa sia utile per migliorare la vivibilità e il benessere dei cittadini?

«La città va risanata e riqualificata. Occorre coinvolgere tecnici che, con onesti compensi, sappiano reperire le risorse che si annidano nei bilanci europei, nazionali, regionali e privati per dare luogo a vere e proprie bonifiche delle aree urbane e delle periferie che meritano certamente più attenzione (illuminazione, manutenzione del verde, viabilità, perdite idriche…..).

Dal punto di vista del decoro ho in mente di proporre un bando rivolto ai nostri giovani finalizzato alla presentazione di progetti di riqualificazione/abbellimento della città dalla periferia alle vie e piazze del centro fino alla marina che dovrebbe essere fiore all’occhiello e biglietto da visita per i turisti croceristi che la attraversano. Il benessere dei cittadini passa anche dal risparmio. Vorrei qui lanciare una proposta agli enti preposti che ho in mente da tempo: far usufruire ai civitavecchiesi di uno sconto sui biglietti delle compagnie di navigazione di linea e croceristiche. Questo potrebbe essere anche un piccolo gesto a titolo di risarcimento  per l’inquinamento subito dalle emissioni delle navi».

«Prima di concludere questa intervista, se lei permette, vorrei porre l’attenzione su un aspetto che mi coinvolge in prima persona e che riguarda le problematiche legate ai portatori di handicap, cioè quella parte della popolazione portatrice di diritti come chiunque altro. Tutti parlano di abbattimento delle barriere architettoniche ma ancora oggi, a quasi trenta anni dalla legge 104 ( febbraio 1992) nella nostra città sono ancora troppe, per insensibilità e per mancanza di controllo degli enti preposti. Per non parlare della mancanza di progetti per inserire i giovani disabili nel mondo del lavoro. Una possibilità operativa a questo proposito potrebbe essere il cofinanziamento di borse lavoro per giovani con disabilità da parte di enti e aziende della città (Comune, Asl, Conad, Coop, Autorità Portuale, Enel…)  che potrebbero coinvolgere giovani con handicap in attività lavorative mirate. La mia candidatura va proprio in questo senso: sono una persona tenace e caparbia e voglio mettere queste mie caratteristiche e queste mie idee al servizio della città per cercare di realizzare qualcosa di concreto dando il mio apporto e contributo in termini di idee e azioni concrete anche in Consiglio Comunale».