FIUMICINO - E’ finita in rissa la riunione convocata il 26 marzo 2019, in Commissione Ambiente. Nel momento in cui si stava parlando dell’Iresa, la tensione è arrivata rapidamente alle stelle. «Non me lo aspettavo – ha raccontato Pietrosanti, capogruppo del Movimento 5 Stelle a Fiumicino, ancora visibilmente scosso – non si può arrivare a questi livelli. Il nostro comunicato sull’Iresa non è andato giù a qualcuno, e da lì a passare alle mani è stato un attimo. Prima uno schiaffo, poi la stretta al collo, infine sono stato sbattuto contro una porta e ho a mia volta sbattuto la testa violentemente. Sono profondamente scosso, non pensavo si potesse arrivare a tanto in una sede comunale». Pietrosanti si è fatto refertare al Punto di primo soccorso di via Coni Zugna, ma non è escluso che domani si rechi in ospedale per maggiori controlli. La testa è dolorante, e anche la respirazione fa difficoltà. Se scatterà o meno la denuncia formale, ancora non è stato deciso.  All’indomani dell’aggressione sono arrivate le scuse. «Sono dispiaciuto per quanto accaduto ieri a latere dalla seduta della Commissione Ambiente e chiedo pubblicamente scusa al consigliere Pietrosanti». Lo dichiara il consigliere Massimo Chierchia. «Ammetto che la mia reazione ai continui insulti che riceviamo è stata esagerata” continua Chierchia. “Il confronto, anche aspro, sulle scelte e le posizioni politiche è fisiologico, ma non deve mai trascendere nella calunnia continua e costante o superare i limiti», prosegue il consigliere. «Da parte mia garantisco che non si verificheranno più fatti del genere – assicura Chierchia – e auspico che la mia disponibilità trovi riscontro dall’altra parte con un atteggiamento più politico e meno offensivo“. “Insomma – conclude il consigliere -, invito ad abbassare, tutti, i toni». «La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci. Questa frase del compianto scrittore Isaac Asimov sintetizza molto bene una grande verità». Così Fabiola Velli commenta, sul suo profilo Facebook, l’aggressione a Ezio Pietrosanti, aggiunggendo: «E allora: è un incapace quel consigliere di maggioranza che, stando al referto medico del pronto soccorso ed alla denuncia sporta dal nostro portavoce Ezio Pietrosanti, lo ha aggredito brutalmente invece di discutere con civiltà?». «Quale credibilità può avere chi predica i valori dello Sport, vota in favore di mozioni contro la violenza sulle donne, e poi prende a schiaffoni un consigliere, oltretutto molto più giovane e meno forzuto di lui, solo perché non condivide le sue stesse idee?», si domanda la pentastellata. «L’aula comunale è il luogo del diritto per eccellenza e sono convinta che qualsiasi consigliere comunale che crede in quello che fa, e primo fra tutti il sindaco, non accetterà ulteriormente la presenza in questo luogo istituzionale di chi ha ampiamente dimostrato di non rispettare affatto i valori fondamentali ed i diritti che il consiglio comunale difende e rappresenta» prosegue la grillina. «Voglio augurarmi che il sindaco Montino dimostri di credere in questi valori e prenda gli adeguati provvedimenti» conclude Fabiola Velli. «Sono stato vittima di una brutale aggressione da parte di un consigliere comunale di maggioranza. Dopo essere stato minacciato verbalmente, sono stato preso per il collo, sbattuto contro il muro e schiaffeggiato. Tutto ciò perché il consigliere in questione non ha apprezzato il nostro comunicato stampa in cui denunciavamo irregolarità nell’utilizzo dei fondi Iresa». Così il consigliere del Movimento 5 Stelle, Ezio Pietrosanti, sul suo profilo Facebook, racconta l’aggressione di ieri avvenuta a margine della Commissione Ambiente nel Comune di Fiumicino. E aggiunge: «Persone del genere non meritano di rappresentare i cittadini nelle istituzioni. Mi auguro da parte del Sindaco una presa di posizione forte contro questi episodi e contro questa persona, che non merita di occupare un posto in Consiglio Comunale». Poi, il pensiero va a quanti lo hanno sostenuto in queste ore: «Ma non voglio più parlare di questa gente. Io voglio parlare invece delle centinaia, migliaia di persone che in queste ore hanno avuto un pensiero per me, mi hanno espresso la loro solidarietà e che mi vogliono bene. Siete veramente tantissimi, e siete voi che mi date la forza di andare avanti e di combattere ogni giorno. Vi abbraccerei uno per uno, ma non potendo vi voglio solo dire che vi voglio bene. Siamo una famiglia». «Non saranno questi gesti ad intimorirmi e a scoraggiarmi. Ricomincio con ancora più determinazione, perché la nostra è una battaglia per rendere l’Italia un Paese migliore. Una rivoluzione che passa attraverso ognuno di noi», aggiunge Pietrosanti. Che conclude: «Tanti di voi mi chiedono come sto. Ora sono in ospedale, sto aspettando di essere visitato perché ho dolore al collo, alla testa e alla schiena, ed un po’ di difficoltà a respirare. Quando saprò di più ve lo farò sapere».