TARQUINIA - Tre liste (‘’Lega Salvini’’, ‘’Noi con Tarquinia’’ e ‘’Futura’’); circa duecento nomi da selezionare per comporre squadre che correranno alla carica di consiglieri, con tanti giovani e anche donne; otto hashtag (Recuperare, Tutelare, Produrre, Rigenerare, Riqualificare, Salvaguardare, Conservare e Sviluppare) per sintetizzare il programma; e un solo obiettivo: ottenere dai cittadini il mandato per creare lavoro e  far rinascere Tarquinia, ridandole dignità.



Il candidato sindaco Alessandro Giulivi si è presentato così alla platea di politici e cittadini per il secondo appuntamento pubblico presso la sede di via XX Settembre in vista del voto del 26 maggio.



Subito la premessa:Non risponderò  mai agli attacchi degli avversari, io voglio parlare solo di programmi”, ha scandito il leader della Lega davanti ad una sala gremita. “Le campagne elettorali si fanno sui progetti e sulle persone – ha detto Giulivi - non si fanno parlando male dei candidati avversari, altrimenti ritorniamo alla preistoria. Parliamo di progetti e del futuro e smettiamola di fare guerre. Quindi in bocca al lupo a tutti i candidati. Da me non sentirete mai parole contro gli avversari di questa campagna elettorale”.



Dunque la presentazione delle due liste civiche che accompagneranno la Lega in questo percorso: “Due liste civiche per dare voce e spazio alle molte persone della città che non si vedono propriamente legate ad un partito come quello della Lega ma che vogliono lavorare per questo progetto. Ogni lista avrà un proprio percorso e parteciperà allo stesso tempo ad un progetto comune previsto per questa città”.  Niente Renato Bacciardi titolare di lista, anche se presente in sala: “Se mi vuole votare, ben venga”, ha detto Giulivi. “Potranno entrare a far parte delle liste tutti i cittadini di buona volontà. Certamente stiamo cercando e selzionando persone che sappiano amministrare. Auspico giovani e donne, per cambiare e ricreare la politica. In vista dei sindaci di domani cerchiamo di abbassare l’età media, puntando oggi sui giovani”.



Poi il progetto per la città che parte da un presupposto: il diritto alla vita e non alla sopravvivenza: “In una città grande o piccola che sia, ciascuno deve trovare un ambiente di vita e di lavoro che gli assicuri il primario diritto alla vita e non alla sopravvivenza”. “Un aspetto questo importante – ha spiegato Giulivi – perché noi dobbiamo vivere ma non sopravvivere e sentire di fatto la città che sia un tessuto comune con i cittadini. Oggi purtroppo non è così: quindi il primo passo è riportare la città a misura d’uomo, riqualificando tutto: dal tessuto urbano al tessuto politico e al tessuto lavorativo. Il primo punto è proprio il lavoro, quindi ridare un tessuto lavorativo adeguato: i nostri giovani devono avere il diritto di lavorare nella propria città. Dobbiamo anche riqualificare le scuole della nostra città, e le attività artigianali che hanno fatto la storia del nostro paese”. “Non ci devono essere, quindi, (e se ci sono vanno eliminati) – si legge nella sintesi programmatica - situazioni, elementi, sostanze, che non consentano di vivere la vita nella sua completezza di valori morali e materiali o che la limitino fortemente. Una città deve offrire di che stare bene con il corpo e con lo spirito. Sulla base di quello che altri hanno fatto e che altri ancora si apprestano a fare, chi amministra la cosa pubblica potrà scegliere il meglio per riportare la città ad agglomerati di cultura, lavoro, produzione, informazione, solidarietà, rispetto, umanità creando luoghi dove si può vivere e non sopravvivere”.



E gli obiettivi nell’ottica di Giulivi si potranno raggiungere anche  grazie ad una squadra di assessori esterni. “Sceglierò profili prettamente tecnici – ha spiegato Giulivi - in base agli assessorati da occupare. Poi chiaramente ci sono le presidenze delle commissioni che lavoreranno allo scopo. Gli assessori devono portare avanti il programma e se ciò non avviene devono andare a casa”. La macchina comunale, invece, secondo Giulivi, dovrà muoversi sulla strada dell’efficienza che prevede la capacità di portare avanti i servizi richiesti, altrimenti dovranno essere spostati”.



Tanti poi i temi sul tavolo oggetto di dibattito: dalle prime azioni in caso di vittoria, come “Riportare il paese ad avere un effetto estetico importante e decoroso”; all’ospedale che dovrà essere riqualificato con una struttura di primo soccorso importante e con medici bravi, “partendo dai 6 milioni di euro che già ci sono in Regione”; alla trasversale Orte-Civitavecchia che dovrà essere frutto di concertazione perché, ha detto,  “La devono smettere di imporci le cose”. “Si faccia un tavolo – ha detto Giulivi - dove ognuno possa dire la sua. Se il percorso non va ad impattare con il Consorzio della valle del Mignone ben venga. Hanno costruito un’autostrada sull’Aurelia e ora non possono costruire una trasversale sull’Aurelia bis?”. E poi il centro storico, con la linea del ‘’centro commerciale naturale’’ da rimettere in piedi insieme ai servizi, quali parcheggi e viabilità e agendo per incentivare l’apertura di attività commerciali: “Il suolo pubblico deve essere gratis perché le attività danno un servizio alla città”. E pure un mega parcheggio sotto l’Alberata per incentivare il turista andare a piedi fino al museo e dentro Tarquinia perchè “con questo percorso veramente si riesce a capire cosa è Tarquinia. Il museo e le tombe etrusche ma anche la Tarquinia medievale con le chiese e torri potranno essere veramente conosciuti e apprezzati”. Anche il sociale in primo piano con particolare attenzione ai disabili: “Nel nostro programma  - ha detto Giulivi – è previsto proprio l’abbattimento delle barriere architettoniche. In centro ma anche al Lido per rendere accessibili le spiagge. Il vecchio stabilimento ex Cale sarà destinato proprio ai disabili, riqualificando così quello spazio oggi abbandonato”. L’agricoltura, inoltre, come già più volte detto, “deve cambiare passo – ha detto Giulivi - deve andare a passo con il turismo. Vogliamo fare un marchio dei prodotti tipici di questo territorio e un centro di produzione e trasformazione dei prodotti locali”. In programma anche  un referendum di tutti i cittadini per chiudere l’Università Agraria “prima che si perda il patrimonio dei cittadini”, e affidare quindi i terreni al Comune. “I seimila ettari di patrimonio – ha detto Giulivi - dovranno essere gestiti da un assessorato apposito, dove si possono prendere dei fondi anche comunitari importanti. Oggi l’Università Agraria non può accedere ad alcun contributo. La festa della merca, ad esempio, andrebbe portata ad un risultato internazionale”.



Dibattuti i punti su San Giorgio e il teatro, che seppure importanti, dovranno mettersi in coda e lasciare prima spazio alle priorità: lavoro e decoro urbano. Su San Giorgio Giulivi è chiaro: “Certamente vanno tutelate le situazioni di chi possiede a San Giorgio l’unica casa, ma è chiaro che la situazione va risolta una volta per tutte. E la strada giusta non è la 28/80. Lo dicono i tecnici. Non ci sono le risorse economiche e finanziarie per la 28/80. Ad oggi la strada è quella di un piano di urbanizzazione che devono presentare i lottisti”.  Sul teatro altrettanto, “Da solo non funziona. Va fatto funzionare in un progetto d’insieme. Il teatro in futuro sarà un punto focale, intanto però adesso facciamo mangiare la gente. Diamo lavoro e dignità a questo paese.  La cultura dovrà puntare su cose importanti come il rilancio sul piano nazionale del premio Cardarelli, su personaggi come Sebastian Matta e sulla storia di Tarquinia”.



GLI OTTO HASHTAG:



Recuperare: la città attraverso l’accessibilità, l’arredo e il decoro urbano, il centro commerciale naturale, la promozione di attività commerciali, illuminazione, i parcheggi e la viabilità, la sicurezza e la sanità, il verde pubblico e i parchi urbani. Tutelare: la valle del Mignone,  il parco della valle del Mignone, riverifica del tracciato della trasversale, recupero della ferrovia turistica Civitavecchia-Orte, consorzio valle del Mignone, Riattuazione protocollo d’intesa per la costruzione del Ponte del Mignone e annessa viabilità di collegamento con i comuni limitrofi. Produrre: per il territorio agricolo extraurbano, campagne, strade rurali, strade complanari, servizio idrico, agriturismi, consorzio tutela prodotti tipici. Università Agraria: referendum popolare per annessione al Comune di Tarquinia. Rigenerare: Lido di Tarquinia mediante accessibilità, arredo e decoro urbano, illuminazione, pista ciclabile, verde pubblico e parco, parcheggi e servizi, sicurezza e sanità, viabilità, ripascimento, rivisitazione vincolo Pai, Recupero stabilimento ex Cale stabilimento per persone diversamente abili. Marina Velca, Sant’Agostino e San Giorgio:  Riqualificazione urbana, rivisitazione e modifica vincolo Pai, Servizio idrico e depurazione acque; Saline: Itaca eco/campus ecologico. Riqualificare: Mattatoio con il centro culturale, recupero della fontana nova, ripristino via segreta; Campo Cialdi: Parco urbano; Cartiera: Agri center, lago artificiale, pesca turistica, ingresso parco archeologico Acropoli, parcheggio. Ex polveriera: centro ippico. Fiume Marta: itinerari lungo il fiume, percorsi ciclopedonali, Ecosostenibilità territoriale, energie rinnovabili. Salvaguardare: fiume Marta con la creazione di ufficio comunale per il monitoraggio delle acque, azioni legali per i danni ai comuni con depuratori mal funzionanti e che non scaricano in tabella; energie rinnovabili, parco fluviale, rivisitazione e modifica vincolo Pai. Conservare: Necropoli: con Athre spazio aperto’’, un Progetto di riqualificazione del sito Unesco. Civita e acropoli: con la creazione del parco archeologico. Sviluppare. Campus scolastico e sportivo, riqualificazione della zona artigianale, rivisitazione e modifica del vincolo Pai.



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