di TONI MORETTI



CERVETERI - Si infiamma la polemica conseguente al comunicato dei consiglieri di opposizione De Angelis e Orsomando nel quale esprimendo la solidarietà ai lavoratori della ASV che in Ati con Camassambiente gestisce la raccolta dei rifiuti, licenziati senza preavviso due giorni prima della scadenza del contratto e venerdì reintegrati, si lanciano in considerazioni di carattere politiche a vasto raggio entrando nel merito del capitolato d’appalto firmato da loro ritenuto anomalo, ed in verità anche dal sindacato che ha aperto uno stato di agitazione che dura da mesi e si avventurano in deduzioni critiche e nei confronti dell’assessore all’ambiente Elena Gubetti, circa l’adeguatezza a ricoprirne la carica tanto che ne chiedono le dimissioni e sia verso il sindaco, nei confronti del quale ipotizzano una strumentale azione con evidenti finalità politiche a vantaggio del suo partito “Italia in Comune”, tutto in funzione preparatoria alle prossime elezioni europee. Tutto potrebbe considerarsi una scaramuccia di routine tra avversari politici in un periodo pre elettorale, se non fosse che i due oppositori, fin dall’inizio del secondo mandato di Pascucci che lo ha visto trionfare, hanno deciso di fare opposizione analizzando ogni atto e ogni azione del nuovo governo cittadino contestando ogni azione ritenuta anomala o border line, documentando ogni cosa, denunciando quanto sembrava ai limiti della legalità chiedendo con denunce ed esposti conforto alle autorità superiori competenti in nome del rispetto totale delle leggi, della trasparenza e della legalità, cosa che tra l’altro era stato un tormentone nella campagna elettorale che ha visto Pascucci sindaco per la seconda volta. Hanno istituito da soli una sorta di governo ombra, ma non già come quelli sperimentati da Occhetto dell’89 che attraverso una struttura di persone che ricoprivano i ruoli di ministri ombra, contestavano e suggerivano azioni di governo alternative, ma concentrato sul piano della comunicazione dove l’obiettivo preposto era fondato sul concetto che il bene dei cittadini si traduceva con l’abbattimento del personaggio Pascucci e tutto ciò che gli era intorno. La sua giunta, espressione incompetente di piccole o grandi lobby che si traducevano in pacchetti di voti, già elargiti, da elargire, e per i quali chiedevano il conto. Convinti così di stare nei poteri conferitegli dai cittadini che li hanno votati per rappresentarli e di esercitare legittimamente nel ruolo di oppositori perseguono con interrogazioni, esposti denunce e obiezioni varie a creare una situazione permanente di stress ad un’amministrazione della quale solo il sindaco Pascucci è riuscito a tener testa evidenziando però, in molti passaggi l’inadeguatezza e l’incompetenza della sua squadra. Con la questione dei lavoratori Camassa, tutti insorgono e reagiscono dimenticando quasi la querelle politica e minacciando querele per diffamazione e attribuendo ai due dichiarazioni mendaci. Successivamente arriva un comunicato di “Governo Civico” il gruppo di maggioranza, che invia un accurato appello a tutte le forze politiche, ai media, agli operatori dell’informazione, di negare l’accesso ad opinioni ma ai programmi e alle cose concrete, esordendo con una citazione di Machiavelli quando scriveva che gli uomini offendono o per paura o per odio e quindi mai questo linguaggio può essere utile per far crescere un’idea o un confronto. Pienamente d’accordo, ma occhio ragazzi, questa citazione potrebbe essere girata anche a voi. Non mancano le sedute di consiglio dove, non solo i consiglieri in questione ma anche altri sono stati trattati da quasi dementi e “Insultati” da voi e dal sindaco perché non la pensavano come voi e per quanto riguarda la paura? E’ un sentimento anche nobile se gestito in un certo modo. Ma cominciate ad averne anche voi? Sindaco, rispondi a quanto ti chiedono, a chiunque te lo chieda, con trasparenza e lealtà come è sempre stato il tuo motto. Ammetti qualche fallimento, se ne vedi qualcuno in arrivo e rinuncia al sogno di farti rimpiazzare quando non sarai più sindaco dalla “zavorra” che ti porti dietro, come dicevi a chi ti ha sostenuto e ti ha fatto diventare il Pascucci che piaceva, e tornerai a piacere.