FIUMICINO - «La Commissione Europea conferma che l’Italia è sotto procedura d’infrazione poiché Enac non è considerata, sui temi aeroportuali, elemento terzo». Così Marco Affronte, Europarlamentare del Gruppo Verdi/Ale, leggendo la risposta della Ce alla propria interrogazione scritta sull’aeroporto di Fiumicino, sulle problematiche legate all’inquinamento provocato dall’aeroporto stesso. L’Europarlamentare era stato interpellato sulla questione qualche mese fa dal Comitato FuoriPista, che da undici anni sta portando avanti la battaglia contro il raddoppio del Da Vinci. «La riforma di questo importante Ente, controllato dal Ministero dei Trasporti, e più che mai urgente visto anche la proposta di legge depositata presso la Commissione parlamentare” – aggiungono dal Comitato FuoriPista, che ha verificato che “sul progetto del raddoppio dello scalo di Fiumicino sarebbero state necessarie maggiori e più puntuali verifiche da parte di Enac. Inoltre sull’inquinamento acustico sia diurno che notturno, la Commissione ha fatto presente che l’aeroporto “Leonardo da Vinci” non ha ancora adottato un nuovo piano d’azione (direttiva 2002/49/CE), l’ultimo risale al 2013, mentre dovrebbe essere aggiornato ogni cinque anni. Rileviamo anche che l’unico studio sulla zonizzazione acustica è stato adottato con delibera n.1 del 2004, sono perciò ben 14 anni che Enac non provvede a convocare l’apposita commissione per aggiornarla, nonostante la legge nazionale preveda che si debba rivedere ogni cinque anni. Su questo importante settore per la salute dei cittadini, Enac non applica neppure quanto previsto dalla sentenza del Consiglio di Stato (n.1278/2015) che impone prima della elaborazione della zonizzazione acustica la Verifica Ambientale Strategica – proseguono dal Comitato, e aggiungono –. A livello locale, l’interesse della Amministrazione Comunale sui temi dell’inquinamento è ben poco visibile, tant’è che vengono ignorate anche gli stessi OdG e le Mozioni che i Consiglieri Comunali votano. Sarebbe opportuno che anche nel Comune di Fiumicino venissero messe in atto, con i fondi della Iresa, delle indagini epidemiologiche, come già avvenuto in altri comuni sede di aeroporti (vedi Ciampino) per verificare lo stato di salute della cittadinanza, con particolare attenzione ai nostri bambini che frequentano le scuole e su cui l’inquinamento acustico è stato dimostrato da studi scientifici che provoca diversi disturbi. C’è anche uno spiacevole scambio che vorrebbe mettere in contrasto i cittadini che vogliono la propria salute tutelata e la preservazione della pineta di Fregene: le due cose, però, non dovrebbero affatto essere antitetiche. La salute dei cittadini non può essere scambiata con interventi impropri come quello del risanamento della pineta, che si trova fuori della zonizzazione acustica. Questo importantissimo patrimonio naturale e monumentale dovrebbe essere salvaguardato e valorizzato utilizzando i fondi (circa 200mila euro) che il Ministero dell’Ambiente mette a disposizione ogni anno. Da un altro capitolo di spesa devono invece arrivare le risorse per le abitazioni dall’impatto acustico provocato dalle attività aeroportuali e che si trovano all’interno della zonizzazione acustica (coni di volo), senza creare contrasto artificiale fra salute e pineta che – anzi – vanno a braccetto – proseguono dal Comitato FuoriPista, per poi concludere –. Sarebbe ora che l’Amministrazione si impegnasse veramente per la salvaguardia della salute dei propri cittadini e non solo enunciarlo». «Continueremo a monitorare la situazione e riproporremo il quesito nei prossimi mesi», conclude Affronte.