di GIULIANA OLZAI



ROMA - Il 6 marzo prossimo, alle ore 11, presso la Casa Internazionale delle donne di Roma, verrà presentata Reama, la Rete per l’Empowerment e l’Auto Mutuo Aiuto per le donne che subiscono violenza e per i loro figli, nata dall’impegno di Fondazione Pangea Onlus con il sostegno di Fondazione Just Italia. 

Oltre 50 realtà aderenti tra associazioni, gruppi di auto mutuo aiuto, centri antiviolenza, case rifugio, professioniste, donne uscite dalla violenza e superstiti di femminicidio, che vanno a comporre una fitta Rete di “antenne” in tutta Italia per far conoscere e applicare la Convenzione di Istanbul.

E poi, un comitato scientifico, un gruppo giuridico di 16 avvocate formate sui temi della violenza contro le donne che fa gratuito patrocinio e diversi strumenti a disposizione, un piccolo fondo vittime, incontri di informazione e formazione. Questo e molto altro è Reama, che rappresenta una novità nel panorama di contrasto alla violenza contro le donne. 

«In un periodo storico in cui i diritti delle donne sono sempre più sotto attacco – spiega Simona Lanzoni vicepresidente Fondazione Pangea Onlus - l’esigenza di mettere in rete varie realtà e persone, non poteva per noi che tradursi in qualcosa di concreto, a sostegno e a rafforzamento di quanto già esiste. Siamo quindi un tassello ulteriore nel panorama della prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, che ha come obiettivo l’applicazione della Convenzione di Istanbul».

«La nostra storia imprenditoriale, la nostra vicinanza alle donne, i valori che abbiamo sempre condiviso ci hanno portato in questa direzione - ricorda Marco Salvatori,  presidente di Just Italia e della sua Fondazione - Il progetto Reama di Pangea ci ha coinvolti e stimolati sia per gli obiettivi che si prefigge, sia per la solidità e la presenza di tante competenze professionali. L’imperativo, per chiunque abbia a cuore le donne e sia consapevole dei drammi legati agli abusi e alla violenza, è quello di non “ girarsi dall’altra parte” e di non farle sentire “mai sole al mondo”».

Diversi gli strumenti a disposizione di Reama: due sportelli, uno Antiviolenza online (sportello@reamanetwork.org) e uno specifico sulla violenza economica - Mia Economia  (miaeconomia@reamanetwork.org), per sostenere le donne che vivono o hanno vissuto una condizione di violenza economica e aiutarle gratuitamente ad analizzare il debito o, se possibile, a rinegoziarlo.

La presentazione, alla Sala Lonzi,  inizierà alle 11,30 con i saluti di Francesca Koch, presidente della Casa internazionale delle donne di Roma e di Simona Lanzoni con la presentazione del progetto Reama. Esperienze di empowerment e contrasto alla violenza dal mondo, Fondazione Pangea racconta: Naid dall’Afghanistan e Kuhu dall’India. A seguire i saluti istituzionali di Valeria Valente, presidente Commissione parlamentare d’Inchiesta sul femminicidio e di Vincenzo Spadafora, sottosegretario al Dipartimento Pari Opportunità - Presidenza Consiglio dei Ministri (in attesa di conferma).  Nella seconda sessione ‘’Reama si presenta: il nostro lavoro’’,  parleranno:  Vittoria Tola e Maria Grazia Vantadori  del Comitato scientifico di Reama;  Maria Luisa Toto, presidente centro antiviolenza Renata Fonte di Lecce, in rappresentanza dei centri antiviolenza;  Milly Virgilio, avvocata associazione Giuriste d’Italia, del gruppo giuridico Reama;  Laila Abi Ahmed, presidente associazione Nosotras di Firenze in rappresentanza dell’associazionismo di donne migranti;  Cristiana Varchi, Gruppo di aiuto mutuo aiuto Dire Basta di Ferrara; infine Tina Balì (Cgil) come rappresentante dei sindacati Cgil, Cis e Uil. La seconda sessione si chiude con tre testimonianze: sulla violenza, sul femminicidio e sui minori e  violenza assistita. Dopo la pausa pranzo si prosegue con la terza sessione ‘’Reama si racconta: le associazioni e le realtà che hanno aderito alla rete’’, coordinata da Manuela Campitelli, vice coordinatrice Reama, Fondazione Pangea Onlus.