CIVITAVECCHIA - "Enel Produzione Spa ha depositato entro il termine del 31 gennaio, previsto dal decreto direttoriale 430 del 22 novembre 2018, la documentazione per il riesame dell’Aia di Torrevaldaliga Nord. In tale documentazione, contrariamente a quanto prescritto dal Ministero dell’Ambiente, Enel non ha espressamente prospettato la cessazione definitiva dell’utilizzo del carbone ai fini di produzione termoelettrica entro il 31 dicembre 2025". È contrariato il sindaco Antonio Cozzolino, alla luce di quanto verificatosi nei giorni scorsi e di quanto messo nero su bianco da Enel nella nota di accompagnamento all’istanza di riesame nella quale la Spa elettrica "ha inoltre esplicitamente contestato la legittimità del citato decreto n. 430/2018, riservandosi di far valere davanti alla competente Autorità Giudiziaria le proprie ragioni. Inoltre la documentazione pubblicata sul sito del Ministero dell’Ambiente - ha aggiunto il Sindaco - risulta incompleta in quanto Enel ha ritenuto “riservata” una parte delle informazioni relative all’impianto". 



Il primo cittadino e l’assessore all'Ambiente Alessandro Manuedda giudicano "inaccettabile la decisione di Enel di non presentare la documentazione relativa alla chiusura della centrale a carbone entro il 2025. L’uscita dal carbone, come spiegato dal ministro Costa pochi giorni fa in aula Pucci - hanno ricordato - è una decisione ormai presa dal Governo dalla quale non si può e non si deve tornare indietro. Si tratta di una scelta necessaria sia per gli impatti sull’ambiente a livello globale che per le ricadute più dirette sulle comunità locali, come nel caso di Civitavecchia. Abbiamo già inviato una lettera al Ministero per contestare la decisione di Enel e chiedere provvedimenti affinché il riesame dell’Aia sia avviato correttamente, prevedendo la cessazione definitiva dell’utilizzo del carbone entro il 31 dicembre 2025. Tra le altre cose abbiamo richiesto anche la pubblicazione integrale della documentazione allegata alla domanda di riesame. Non è la prima volta che Enel tenta di criptare informazioni ambientali che al contrario devono essere messe completamente a disposizione del pubblico, specialmente in una fase, come quella del riesame, in cui la partecipazione alle decisioni deve essere assolutamente garantita. Per quanto riguarda il ricorso alla giustizia amministrativa annunciato da Enel - hanno concluso - siamo ovviamente pronti a costituirci ad adiuvandum a sostegno del Ministero dell’Ambiente".