CIVITAVECCHIA - Una rivoluzione in negativo, inaccettabile così come è stata prospettata. Continua a preoccupare il futuro occupazionale legato alla centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. Lo confermano il segretario regionale del Lazio Flaei Cisl Oreste Erminiati e Fabio Remoli Segretario della Sas Flaei della centrale di Tvn, alla luce della nuova riorganizzazione presentata a novembre dalla Spa elettrica, nell’ambito del percorso di efficientamento iniziato nel 2016 dall’area della Generazione. «Per la centrale di Tvn – hanno spiegato - tutto ciò ha significato la riduzione di 4 linee di turno piuttosto che il reimpiego di personale dalla vicina centrale di Montalto di Castro, che Enel da anni ha deciso di chiudere». Ed oggi si aggiunge questa nuova riorganizzazione, prospettata alle segreterie nazionali del settore elettrico Filctem, Flaei e Uiltec, motivata – come spiegato da Enel – da una maggiore flessibilità gestionale, una riduzione dei livelli organizzativi, una gestione centralizzata di alcune attività di esercizio e manutenzione ed infine una importante digitalizzazione dei processi. «Da subito si è compreso che, per il sito produttivo di Tvn – hanno sottolineato i due - si tratta di una vera e propria rivoluzione, che comporterebbe un taglio netto del 30% del personale diretto pari a circa 100 persone occupati ad oggi in centrale, senza contare gli effetti dell’indotto. Una rivoluzione inaccettabile che Enel vuole fare in tempi strettissimi a parità di capacità produttiva, in una centrale che ad oggi funziona a pieno ritmo. Non ci preoccupiamo solo degli effetti occupazionali, ma soprattutto della sicurezza dei lavoratori e per il territorio che tanto ha dato alla centrale e che oggi Enel decide di abbandonare senza razionali economici né tecnici». Già a dicembre erano intervenute le segreterie nazionali per fermare questa manovra. Uno stop che oggi viene ribadito dagli elettrici e dai lavoratori, all’indomani dell’assemblea che si è svolta la scorsa settimana, «perché – hanno ribadito - una rivoluzione di questa portata non può essere affrontata nelle modalità ed in tempi proposti dall’azienda. Siamo certi che al settore non servono terapie d’urto, non sono queste le soluzioni migliori per un settore industriale strategico come quello elettrico». Lo stesso Sindaco, a dicembre, aveva promesso di seguire da vicino la questione, investendo anche i Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico. I sindacati non rimangono comunque a guardare, pronti unitariamente a portare avanti iniziative congiunte con impegno e determinazione. «Al centro della nostra azione sindacale – hanno concluso - ci sono le persone, i lavoratori elettrici, i cittadini di Civitavecchia,  il territorio insomma: per raggiungere questo obiettivo coinvolgeremo tutti».