CIVITAVECCHIA - La Camera del Lavoro della Cgil Civitavecchia Rm Nord Viterbo (nella foto la nuova segreteria) aderisce e sostiene il comitato "Cittadini uniti contro l'inceneritore".



"La nostra contrarietà a tale progetto - hanno spiegato dal sindacato - nasce dalla considerazione che il territorio su cui grava il progetto è già fortemente interessato da siti industriali con rilevante impatto ambientale; in evidenza le centrali termoelettriche, di cui una a carbone, il porto col traffico crocieristico, discariche di rifiuti indifferenziati. È inoltre rilevante che la stessa demilitarizzazione delle armi chimiche, ossia il trattamento che ne impedisce l’uso a scopi militari, non costituisca di per sé la totale distruzione di tutti i materiali contenuti in tali ordigni all’origine, per cui, anche lo stoccaggio del materiale trattato potrebbe costituire un rischio per la salute pubblica del territorio".



La Cgil ricorda poi che sul territorio di Civitavecchia insistono già diverse servitù militari, da anni," che allo stato occupano porzioni importanti di territorio con scarsissime ricadute occupazionali, a fronte, ed è noto - hanno aggiunto - di una drammatica emergenza data dalla percentuale di disoccupazione al di sopra della media regionale. Riteniamo indispensabile una azione congiunta di tutte le forze, politiche, sociali ed istituzionali, finalizzata ad indirizzare investimenti sul territorio di Civitavecchia e dei comuni limitrofi, che possano combinare politiche sostenibili a scarso impatto ambientale e che diano sbocchi occupazionali  di qualità e durature che possano restituire dignità ad un territorio sin qui sfruttato e deturpato".