CIVITAVECCHIA - «Accelerare il processo di esame del progetto di riforma portuale in Parlamento e parallelamente fornire al governo, con tutta l’autorevolezza che deriva dal ruolo e dalla funzioni che le Autorità portuali ricoprono e svolgono, le indicazioni di base per le verifiche che il ministero dei Trasporti ha avviato». Pasqualino Monti, presidente di Assoporti, ha messo le cose in chiaro, affermando di non voler accettare rinvii o mediazioni su tre punti fermi e irrinunciabili: uscita delle Autorità portuali dalla lista Istat e quindi dal quadro di rigidità operative che tale inclusione ha comportato e comporta; riconoscimento delle Autorità portuali quali unico soggetto di coordinamento globale per la governance dei processi in porto e nella filiera logistica e conseguente semplificazione dei loro compiti; autonomia finanziaria. Nell’approvare all’unanimità la relazione del Presidente Pasqualino Monti (anche per quanto attiene il tavolo nazionale sul lavoro per far fronte al precario equilibrio di imprese/agenzie autorizzate alla fornitura di lavoro temporaneo nei porti ex art. 17, L.84/94 e delle società terminalisti), il consiglio direttivo di Assoporti ha indicato con chiarezza quale priorità economica, sociale ed occupazionale per il sistema paese, l’immediata soluzione dei problemi relativi al rilancio del settore portuale.