di LUCA GUERINI

 


CIVITAVECCHIA - Strepitoso. A tratti esilarante, a tratti pungente. I toni della commedia e quelli del teatro di denuncia si sono fusi in uno spettacolo di terrificante modernità che, sotto le battute comiche e la satira politica hanno lasciato l’amaro in bocca ai numerosi spettatori del teatro Traiano. Il testo in questione è “Il metodo Gronholm” che viene usato da un’ azienda privata per selezionare il nuovo direttore commerciale. La scelta è così difficile da dover implicare assurde prove al limite del normale tra cui prove di convincimento e di intelligenza. Proprio quando sembra essere districato il nodo e la bomba ad orologeria sembra essere arrivata al culmine, giunge il finale a sorpresa come ci hanno abituato schiere di registi e sceneggiatori in questi anni. Sul tutto però pende il triste slogan “basato su una storia vera” che lascia riflettere la platea locale all’uscita dalla sala. Gli applausi ci sono stati ed anche molti soprattutto dovuti alla caratterizzazione di alcuni personaggi ( i quattro aspiranti al posto di direttore) NICOLETTAe alla verve comica di tutti gli attori. Tra i protagonisti aleggiava Nicoletta Braschi forse rinchiusa nella sua calma apparente già vista nelle pellicole del marito Roberto Benigni. A poco dunque serve una parrucca bianca e un tallieur da donna in carriera per trasmettere emozioni nuove. Lo spettacolo comunque è di valore e forse tra i migliori del cartellone di prosa grazie anche alla regia sapiente di Cristina Pezzoli che inserisce nel testo spagnolo alla base dell’opera numerose parentesi riguardo la scena politico-culturale italiana. Nel finale applausi a tutto il cast e la consegna di una mimosa alla più nota attrice in occasione della festa della donna.