MOSTRAdi MATTEO MARINARO


CIVITAVECCHIA - Dopo il successo di pubblico e di presenze continuano le due mostre presso le Gallerie d’Arte Michelangelo. Le due esposizioni, “La Fenice della Pittura” dedicata a Salvatore Provino e “Tecniche e Linguaggi” una collettiva di 25 artisti fra i più importanti degli ultimi cinquant’anni, sono state curate dal gallerista civitavecchiese Fabio Cozzi che proprio quest’anno spegne 25 candeline di attività. «Venticinque anni fa intraprendevo questo viaggio nel mondo dell’arte - ha commentato Cozzi - iniziando a muovere i passi proprio con le figure, le emozioni e l’espressione artistica di artisti quali Salvatore Provino, Ennio Calabria e tanti altri che periodicamente fanno visita alla Michelangelo». La mostra alla Michelangelo di via Giraud, è un percorso che porta i visitatori a confrontarsi con diversi universi artistici appartenenti a diverse generazioni. Nelle tele le figure ed i soggetti di artisti quali Antonio Corpora (Tunisi 1909), il padre dell’astrattismo italiano, un pittore sempre controcorrente, capace di rinnovarsi, che non si è mai soffermato in moduli prestabiliti. Tra gli artisti più longevi anche Piero Dorazio (Roma 1927), esponente del movimento astrattista Forma Uno del 1948, Piero Dorazio (Roma 1927), Carla Accardi (Trapani 1924) e Ugo Attardi (Sori GE 1923), quest’ultimo tuttavia maturando visioni divergenti rispetto al resto del gruppo. Per gli amanti dello stile realista a sfondo sociale, nella mostra curata da Fabio Cozzi trovano spazio le tele di Alberto Sughi (Cesena 1928) con i suoi quadri che offrono figure e momenti di vita quotidiana “senza eroi”. Non manca un artista storico della galleria Ennio Calabria (Tripoli 1937), uno dei pittori maggiormente significativi della generazione emersa tra il ‘50 e il ‘60, divenuto un punto di riferimento per le nuove ricerche figurative in Italia nel periodo dell’egemonia dell’arte informale con opere dalla forte impronta sociale. Dulcis in fundo le immagini che Luigi Doni (Palaia PI 1947) regala nei suoi quadri estremamente semplici, composti da figure abbandonate in scenari essenziali che evocano l’eterna dialettica tra il sogno e la realtà e si collocano al di là delle correnti e delle mode riuscendo a cogliere con una notevole capacità di sintesi la presenza enigmatica di un soggetto. Non da ultimo l’apprezzata ricerca di Antonio Tamburro (Isernia 1948) caratterizzata da un gusto per la neofigurazione con denuncia dell’attualità attraverso larghe campiture di colore e pennellate decise che oggi sono diventate taglienti e più frenetiche. «L’itinerario – conclude Cozzi - prosegue con le tendenze di fine secolo. Ecco il ritorno alla manualità, alla gioia ed ai colori della pittura nelle opere di Sandro Chia e Mimmo Paladino, esponenti della Transavanguardia che emerge nei primissimi anni ’80 dopo alcuni anni di dominazione dell’arte concettuale. Si arriva alla ricerche più recenti di Piero Pizzi Cannella (Roma 1955) e Gianni Dessì (Roma 1955) che salgono alla ribalta sempre negli anni ’80». Un percorso quindi che offre al pubblico una panoramica tra alcune delle maggiori tendenze artistiche del XX secolo, lasciando spazio anche ad artisti più giovani nel panorama di oggi. Entrambe le mostre “La Fenice della Pittura” di Civitavecchia presso la Galleria di via Cesare Battisti e “Tecniche e linguaggi” presso la Galleria Michelangelo di via Giraud a Roma resteranno aperte fino al 30 Gennaio 2009.