Sta diventando sempre più complicato per le associazioni sportive locali permette la pratica dello sport alle famiglie che hanno difficoltà e che non possono permettere di pagare interamente le rette per i loro figli. Una situazione che sta assumendo contorni sempre più problematici per le società, tanto che, di concerto con il delegato allo Sport, Patrizio Pacifico, è stata inviata una lettera alla Regione Lazio, che fornisce i voucher, e ai consiglieri del territorio: Michela Califano, Emanuela Mari e Marietta Tidei. Una presa di posizione chiara, quella che è stata evidenziata e firmata da una ventina di associazioni locali, che hanno anche presentato una proposta per dare delle modifiche alle norme vigenti.

Tutto questo con l’intenzione di scongiurare che la nuova stagione sportiva veda una situazione che, se non controllata, nel corso del tempo potrebbe portare ad un preoccupante abbandono dei ragazzi, soprattutto per le famiglie con un basso reddito Isee. C’è il serio rischio che, se non ci si mette mano, molte associazioni saranno costrette a chiedere la rinuncia all’adesione e potrebbero decidere, se le normative lo permetteranno, di non consentire alle famiglie di beneficiare di questo sostegno.

Il problema, nello specifico, riguarda la rendicontazione tramite l’app, con l’obbligo di registrare ogni singolo allenamento, situazione chiaramente ingestibile per le associazioni. Tutto questo senza dimenticare che le quote per le rette, solitamente, sono annuali e quindi difficili da far rientrare con cadenza continua. Infortuni, viaggi, dimenticanze dell’atleta nel portare lo smartphone e mancate letture del Qr code o malfunzionamenti della piattaforma si traducono in perdita del contributo e, di conseguenza, in problemi diretti per il bilancio sportivo.

Questo approccio rischia di avallare la possibilità di interrompere l’attività, con conseguenze dirette per le realtà minori e per chi fa sport di squadra agonistici. Ci sono anche delle proposte di modifica. Secondo le associazioni, il voucher deve rimborsare le società come farebbe una famiglia senza voucher, pagando l’intera quota stagionale. La proposta è che il contributo venga corrisposto o con un pagamento unico all’inizio o in due tranche. Le associazioni si rivolgono direttamente ai consiglieri regionali del territorio, affinché facciano sentire la loro voce presso gli enti preposti.

Dalle prime informazioni che circolano, Califano, Mari e Tidei avrebbero preso in carica il moto di protesta. Naturalmente le associazioni sperano che ci sia un cambio rapido di questi procedimenti, visto che, come viene documentato spesso, già hanno una miriade di difficoltà a rimanere in vita, situazione che si è accentuata particolarmente dall’arrivo del Covid.

©RIPRODUZIONE RISERVATA