Esiste uno Stato sovrano che non possiede un Comitato Olimpico Nazionale e sebbene si potrebbe pensare alla Corea del Nord o a qualche dittatura africana, anche questi Paesi hanno una propria struttura sportiva riconosciuta dal Comitato Internazionale Olimpico. Invece, il più piccolo Stato al mondo, lo Stato della Città del Vaticano, con i suoi 0,44 km quadrati, non hai mai partecipato alle Olimpiadi né a qualche competizione sportiva di qualsiasi tipo, almeno fino a qualche anno fa. In realtà vi è una differenza sostanziale nella distinzione tra la Città del Vaticano e la Santa Sede, con quest’ultimo ad essere riconosciuto formalmente all’ONU e a possedere un seggio come Membro Osservatore Permanente al Palazzo di vetro di New York. Anche se non è semplice descrivere la diversità, ciò che importa è che quello che noi chiamiamo il Vaticano è, in realtà, il territorio fisico all’interno del Comune di Roma e destinato al Papa e alle sue attività dai Patti Lateranensi del 1929. Fa strano pensare che lo sport possa entrare nelle segrete stanze, eppure alcuni Papi della storia erano uomini “sportivi”. Molti si ricordano di Giovanni Paolo II mentre sciava sulle montagne o delle sue lunghe nuotate nel litorale romano, o lo stesso Pio IX, appassionato arrampicatore. Temi come lo sport e la Chiesa Cattolica potrebbero risultare alquanto distanti. In verità, come ha ribadito più volte Sua Santità Papa Francesco in diverse interviste (famosa fu quella alla Gazzetta dello sport del gennaio 2021 con il titolo “Lo sport secondo Papa Francesco”), l’attività fisica ha diversi punti in comune con la fede cattolica, come il sacrificio, lo spirito di gruppo, la lealtà, l’inclusione, la dedizione, la fede, l’altruismo, la disciplina e il rispetto delle regole. Ed è proprio per questo che sotto il Suo Pontificato è stata creata, nel 2019, Athletica Vaticana, un’associazione sportiva che vanta tra i suoi associati soprattutto Guardie Svizzere e personale degli uffici vaticani. L’associazione era affidata direttamente dalla Segreteria di Stato al Pontificio Consiglio della Cultura, mentre oggi è sotto le direttive del Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Nel corso di due anni è diventata una polisportiva, comprendendo discipline quali l’atletica, il ciclismo, il taekwondo e per ultima a livello di cronaca, il padel. Per molti critici l’ASD vaticana era solo un’operazione di marketing mentre, in realtà, già nell’agosto 2022, una piccola rappresentativa si è presentata ai Giochi del Mar Mediterraneo di Orano. Anche se composta da dipendenti della Santa Sede e loro parenti di primo grado, quindi formata da atleti di livello amatoriale più che professionistico, Athletica Vaticana sta allargando l’offerta di discipline semestre dopo semestre. Avendo già il riconoscimento dell’Unione Ciclistica Internazionale e della World Taekwondo, ad aprile 2022 è arrivato anche quello della Federazione Internazionale del Padel. Pare essere vicina anche quello della più grande World Athletics e l’obiettivo sarebbe quello di portare una rappresentativa ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 o al massimo Los Angeles 2028, dopo aver formato, però, un Comitato Olimpico Nazionale. La strada è quella buona.

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