Montespaccato troppo forte: il Ladispoli si arrende ai romani e dice quasi addio alla Coppa Italia. Sarà un’impresa per gli uomini di Puccica recuperare il 3-1 subito sul proprio campo. Una squadra irriconoscibile nel primo tempo, complice anche i tanti cambiamenti in formazione, poi nella ripresa qualcosa si è visto. Ma è troppo poco per sperare nella qualificazione alle semifinali. E anche in campionato la situazione è tragica con il penultimo posto in classifica e gli 11 punti di distacco dalla salvezza diretta. D’Angeli tra i pali, difesa a tre con Mengoni, Temperini e Roberto Colace, i due di centrocampo sono Paganetti e De Angelis, sugli esterni Ruggiero e Leonardi, con Reinkardt e Polucci a sostegno di Pelizzi. Questi gli undici selezionati da Puccica. Non c’è Pagliuca ormai considerato un ex perché si è trasferito al Ronciglione. Partenza in salita quando Paganetti perde palla e per poco gli ospiti non bucano D’Angeli. Dopo due minuti è Cervoni a rendersi pericoloso con un diagonale che finisce a lato non di molto. Al 13’ fiammata del Ladispoli ma Reinkardt cincischia col pallone. Poi ancora il giocatore in maglia numero 11 perde il tempo della e si lascia rimontare. A poco a poco la formazione di Bussone prende campo e trova l’1-0 meritato con Di Bari che sfrutta prima una disattenzione della retroguardia, poi l’assist di Bosi indomabile. I romani giocano sul velluto e trovano il 2-0 al 41’ con Putti magistralmente servito da Di Bari, tra i migliori sul rettangolo verde. Dopo soli due minuti della ripresa il Montespaccato cala il tris con Bosi. Puccica manda in campo i titolari: Alessandro Colace, Iurato e Tiberi. Almeno c’è una reazione d’orgoglio. Al 25’ Polucci viene steso in area di rigore e per l’arbitro è penalty. Dagli 11 metri ci va Tiberi che supera Tassi. A pochi minuti dalla fine grande chance non sfruttata dall'altro nuovo entrato Iurato. Domenica si torna in campionato e c’è la trasferta con l’Astrea per gli uomini di Puccica. Un altro impegno importante per cercare di risalire in classifica.

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