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Tutta la delusione verdeazzurra (Foto Nicoletta Vittori)
Triste domenica per il Città di Cerveteri, condannato alla retrocessione dopo la sconfitta con il Tarquinia per 0-2.


La grande gioia dei blugranata (Foto Nicoletta Vittori)
Gli etruschi esultano, festeggiano un'isperata salvezza, lasciando delusi i 400 tifosi verdeazzurri, che mai avrebbero immaginato una sentenza del genere per quanto riguarda il Cerveteri. In campo una squadra priva di mordente, pressapochista e spenta mentalmente, che scrive una pagina brutta della storia del calcio verdeazzurro. Dopo 12 anni i cervi retrocedono in Prima Categoria, quando persero lo spareggio playout allo stadio “ Galli” contro il Santa Marinella. Vennero ripescati, come ci si augura che avverrà ad agosto, altrimenti dovranno giocare nell'inferno di un campionato che questa tifoseria non merita. È stata una partita priva di emozioni, con gli ospiti che ci hanno creduto di più. Le reti degli amaranto ad inizio secondo tempo, con Iannilli che colpisce di testa dopo un errore difensivo cerite. Il secondo gol al ventesimo, realizzato dal cerveterano, ex di turno, Cobzaru che a dicembre era andato via. Tiro-cross che si insacca alle spalle di Barraco. Non c'era più nulla da fare, la gara finisce lì. Una reazione sterile, nemmeno un tiro in porta e la tensione che inizia ad invadere la testa dei verdeazzurri, che a fine partita escono affranti , fischiati dai tifosi, che si sono presentati in 400 per una gara che ha spedito i ceriti nell'inferno del calcio. Nei dirigenti si legge tanta amarezza, in primis negli occhi del patron Sergio Lupi: «Oggi (ieri, ndr) paghiamo degli errori fatti ad agosto e poi a successivamente, che ci hanno tagliato le gambe. C'è tanta delusione, mi aspettavo un Cerveteri più aggressivo e deciso, invece ho visto una squadra inerme subire la pressione di un Tarquinia che ha meritato di vincere - commenta Lupi - in settimana faremo alcune riflessioni, per capire dove abbiamo sbagliato per ripartire. Speriamo nel ripescaggio, chiedo scusa ai tifosi, sono i primi a non meritare di retrocedere».
Due retrocessioni in un anno fanno male. Sono difficili da digerire. E nel Città di Cerveteri, reduce dal tonfo di ieri, è tempo di riflettere sul futuro. La speranza è di essere ripescati, nel mentre c'è da capire le cause di una debacle pesantissima. Il presidente Andrea Lupi si è scusato con la tifoseria, la quale ha dimostrato attaccamento e affetto, ripagata una retrocessione troppo brutta per essere vera. Serve un cambio di mentalità, qualunque sia la categoria. Nei prossimi giorni, smaltita la rabbia, la dirigenza si metterà seduta intorno a un tavolo per decidere quali linee adottare per il futuro. Sul nome del nuovo allenatore, è candidato Andrea Gabrielli, reduce dal quarto posto con il Borgo San Martino. Le intenzione della società sono quelle di affidare la squadra a Gabrielli, sia in Prima Categoria che nell'eventualità di un ripescaggio in Promozione. Tra i tifosi c'è molta amarezza, non si capacitano che una squadra come il Cerveteri possa essere retrocessa dopo che le aspettative erano ben altre. Errori pesanti, sin da agosto, hanno condizionato il cammino dei verdeazzurri. Il Cerveteri deve fare mea culpa e ripartire per consegnare alla tifoseria una squadra degna del nome che porta. Nel 2009, quindici anni fa, era tornata in Promozione dove era rimasta fino ad oggi, con una retrocessione e successivo ripescaggio nel 2012 e due promozioni in Eccellenza, campionato abbandonato lo scorso anno dopo lo spareggio con il Ladispoli.
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