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Nel calcio c'è sempre stato un dubbio, una discussione, una diatriba su chi fosse il calciatore più forte di tutti i tempi.
E i protagonisti di questa epica sfida sono stati (e sono tutt’ora) l'argentino Diego Armando Maradona e il brasiliano Pelè. Nonostante abbiano giocato in epoche differenti, il brasiliano ha vinto più del suo "rivale".
Già campione del mondo con la nazionale verdeoro a Svezia 1958, Cile 1962 e Messico 1970 (unico nella storia ad alzare tre volte la coppa Rimet) ha giocato praticamente quasi tutta la sua carriera nel Santos, stesso nome della città dello stato federale di San Paolo.
Con la nazionale ha collezionato 92 presenze e 77 gol, mentre col Santos ha fatto registrare un record unico, e cioè 580 presenze con 568 gol, con una percentuale che si sfiora la media del gol a partita.
Con tanti soprannomi, a partire dal suo "Pelè" visto che il suo vero nome è stato Edson Arantes do Nascimento, tutti lo ricordano come “O Rei” (il re).
Pallone d'oro onorario, visto che fino al 1994 il premio era destinato ai giocatori europei, e pallone d'oro del secolo, è stato immesso come primo giocatore sia nella rivista World soccer che nell'IFFHS (International Federation of Football History & Statistics).
Autore di centinaia di gol da cineteca, quello contro la Svezia nella finale del 1958 è considerato il terzo più bello della storia.
Dopo alcune interventi riusciti alla prostata, al colon e ai calcoli renali, muore all'età di 82 anni per un'insufficienza multiorgano il 29 dicembre 2022 e riposa in pace presso il Memorial Necropole Ecumenica di Santos, città a cui è rimasto legato tutta la vita.
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