Il fantastico match di Emiliano Marsili contro Gavin Gwynne sta continuando a far parlare praticamente tutti, anche chi solitamente non si interessa di pugilato. In queste ore sono intervenuti anche alcuni personaggi importanti del mondo della boxe italiana, che hanno voluto commentare la commovente prova del Tizzo. L’ultimo a farlo, in semplice ordine temporale, è stato il popolare attore romano Maurizio Mattioli, che già in passato aveva manifestato la sua passione e il suo tifo per il boxeur allenato da Mario Massai.

«Oltre a fare i complimenti ad Emiliano – ha spiegato Mattioli in un reel sui propri profili social – voglio fare un invito a colui che chiamo Giovannino, ovvero il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Gli voglio chiedere di celebrare la figura di Marsili e di premiarlo per quanto fatto a Londra. Una dedizione e un talento del genere, a 47 anni, non sono cose che si vedono tutti i giorni».

Ma Marsili ha fatto parlare di sé anche un suo affermato collega.

«Emiliano mi hai emozionato - spiega Alessandro Duran, più volte campione mondiale ed europeo - mi hai regalato sensazioni che da anni non sentivo. Sei riuscito a portarmi sul ring con te. Questo match l'ho combattuto anch'io. Ti dico grazie per tutto, per quello che hai fatto per il pugilato italiano, per i valori sani che hai sempre espresso. Hai dimostrato cosa voglia dire essere campione e uomo. Hai dato lezione di boxe ad un avversario più giovane, più alto ma soprattutto hai dato una lezione di vita a chi era davanti al teleschermo. Tu ragazzo di 47 anni hai fatto capire cosa significhi essere pugile vero, pugile da ring e non da social».

Emiliano Marsili è stato celebrato anche da importanti personaggi a livello federale.

«Non me ne vogliano i giovani astri nascenti del pugilato italiano - afferma il presidente della Federpugilato, Flavio D'Ambrosi - ma voglio applaudire quei tanti pugili che, nonostante l'età anagrafica, con volontà e tenacia calcano ancora il ring, dimostrando di amare follemente la nobile arte. Vito il nome di Emiliano Marsili, guerriero indomito. A 47 anni, Emiliano ha dimostrato, ancora una volta, di saper ruggire da leone anche nei momenti più difficili del match. A noi non interessa il verdetto finale. Per noi il vero vincitore è Emiliano e tutto il movimento pugilistico italiano che ormai sta riconquistando il cuore e l'anima degli amanti della nobile arte».

E proprio rimanendo in tema Federpugilato, in città e nel movimento tricolore si continua a discutere sulla possibilità di vedere Marsili alle prossime Olimpiadi di Parigi 2024.

Tanti sono favorevoli alla proposta del maestro Mario Massai, altri vorrebbero una rivincita contro Gavin Gwynne, magari a Civitavecchia, altri ancora ritengono che la carriera del Tizzo sia ormai al tramonto e che non ci siano i tempi tecnici per passare dalle qualificazioni. Abbiamo provato a porre il quesito anche alla stessa Federpugilato, passando sia dal presidente D’Ambrosi che dall’ufficio stampa.

Al momento, però, di risposte non ne sono arrivate. Speriamo che il silenzio sia solo un modo per temporeggiare e prendere la decisione migliore per la Fpi e per Marsili stesso, che, tra l’altro, a breve dovrebbe essere ricevuto proprio dai massimi organi federali.

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