Molto spesso, quando si parla di golf, la mente si dirige verso un campo d'erba verde, immersa nella natura, con qualche isola di sabbia e una bandierina a segnalare una buca.

Offre, per chi si avvicina a questa disciplina, una pace e una tranquillità che poco a che fare col trambusto cittadino. Molto spesso si ritrovano campi da golf all'interno di circoli di origine nobiliare e l'accesso a questo sport non è sicuramente per tutti, vista l'onerosità della pratica e la poca diffusione dei campi.

A differenza di parole come pallavolo o pallacanestro, sembra difficile immaginare un'origine chiara e netta per la parola golf. In effetti, ancora oggi, non si ha la certezza di dove e quando sia stato istituito questo sport. Ci sono varie versioni.

La prima, probabilmente la più attendibile, fa risultare il golf dall'antica parola olandese "kolf" che significa bastone, mazza, a simboleggiare il gioco di mandare una palla in buca in voga intorno al XIV secolo nei Paesi Bassi. Altra versione appare negli atti del Parlamento scozzese nel 1457 quando si parla di "gowf" ovvero una pratica vietata dal re Giacomo II di Scozia perché distraeva i soldati dalle loro attività di addestramento. Più allegorica è la versione che conduce la parola golf a essere l'acronimo della frase "Gentleman Only Ladies Forbidden" (solo per gentiluomini, vietato alle donne).

Tale versione sembra essere stata inventata per ribadire il concetto di esclusività maschile per questo gioco, dovuto anche all'elitarietà dello stesso soprattutto in fase di sviluppo secoli or sono. Anche se ora il golf è riconosciuto dal CIO ed è una disciplina internazionale, alcuni club o tornei sono stati "aperti" solo di recente al gentil sesso come è successo nel 2014 al Royal and Ancient Club di Saint Andrews, in Scozia.

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