C’è chi cresce inseguendo un sogno e chi, passo dopo passo, lo costruisce allenamento dopo allenamento. Gabriele Gil rientra senza dubbio nella seconda categoria. Cestista della Supernova Fiumicino, impegnato nel campionato di DR1, Gil si racconta ripercorrendo emozioni, sfide e figure chiave del suo percorso sportivo. Tra le partite che porterà per sempre con sé, ce n’è una che spicca su tutte. È una gara Under 19 con il San Paolo contro Formia, vinta soltanto al secondo overtime. Una battaglia lunga e intensa, resa ancora più speciale dal valore del risultato: quella vittoria aprì le porte alla fase finale del campionato. «Fu una partita molto soddisfacente», ricorda Gil, «perché arrivò al termine di una vera e propria lotta». Non tutte le esperienze, però, sono state altrettanto esaltanti. Il momento più difficile resta un’amichevole disputata a inizio stagione contro la Serie C Gold del San Paolo. Un test importante, in cui venne messo alla prova per valutarne la crescita e le possibilità di spazio in squadra. «Non riuscii a rispettare le aspettative del coach», ammette con sincerità, dimostrando una maturità che va oltre il campo. Nel suo percorso non sono mancati compagni e avversari di alto livello. Il compagno di squadra più forte? Nessun dubbio: «Ovviamente Sasà Parlato». Tra gli avversari, invece, il nome che lo ha maggiormente impressionato è quello di Umberto Stazzonelli. «In una partita di Under 16 Eccellenza, nonostante raddoppi e una difesa molto aggressiva, segnò 50 punti. Era praticamente immarcabile». Il basket, però, non è fatto solo di prestazioni e numeri, ma anche di rapporti umani. Il compagno di squadra più simpatico per Gil è Davide Beolchi, conosciuto ai tempi del minibasket. Un’amicizia nata presto e cresciuta negli anni, dentro e fuori dal parquet. Fondamentale, nella sua formazione, è stato anche l’incontro con l’allenatore più importante della sua carriera: Carlo Colella. «È colui che mi ha formato dalle basi», spiega Gil. «Ha un carattere forte, ma è riuscito a farmi apprezzare davvero questo sport». Tra i palazzetti, quello che lo ha maggiormente colpito è il PalaSojourner, teatro di grandi emozioni. Ma lo sguardo è già rivolto al futuro: «Mi piacerebbe giocare al PalaTiziano», confessa, lasciando intravedere ambizioni e sogni ancora da realizzare. Con la maglia della Supernova Fiumicino e la determinazione di chi non ha paura di mettersi in discussione, Gabriele Gil continua il suo percorso di crescita, consapevole che ogni partita - bella o brutta che sia - rappresenta un tassello fondamentale della sua storia cestistica.

©RIPRODUZIONE RISERVATA